Federazioni Estere

Sport&Affari – Delusione per i medagliati spagnoli a Londra2012

Ma ora, a qualche mese di distanza, le cose sono
cambiate per loro, e se queste medaglie che brillano nelle loro case non
portano a nessuna ricompensa economica o sponsorizzazione la situazione si fa
molto dura. Questi atleti, infatti, stanno continuando le loro vite, con
sacrifici personali e professionali, per riuscire ad allenarsi quotidianamente.
Saul Craviotto, il brillante canoista spagnolo (oro a Pechino, argento a
Londra, due ori e due argenti ai campionati del Mondo, un oro e tre argenti
agli europei), promette ancora che, nonostante nessun tipo di sponsorizzazione,
sacrificherà i suoi guadagni olimpici per investire in sé stesso attraverso il
pagamento di materiali, di viaggi e di tutto il resto. Non ha trovato nessuna
sponsorizzazione perché la crisi economica spagnola non glielo permette e con
frustrazione ammette: “Io faccio quello che amo, ma se non posso avere un
sostegno economico forse è meglio dedicarsi ad altro”. Anche per il
taekwondista Nicolás García, argento a Londra, i finanziamenti ricevuti dalle
borse di studio non sono abbastanza: “Ci si sveglia la mattina e si pensa se ne
vale la pena”. Come il taekwondo, anche la pallanuoto non sta ricevendo nessun
sostegno economico. Laura Esther, argento a Londra, è convinta che si è lontani
dalla professionalità e dalla riconoscenza degli altri paesi perché le
giocatrici vivono la stessa vita prima dei Giochi, con gli stessi sponsor, o
anche di meno, perché i tagli della crisi economica si fanno sentire. La
situazione è drammatica per questi sport che hanno minor rilevanza mediatica,
dove gli sponsor, in tempi di crisi, non hanno nessuna intenzione di investire.

 

 

 

Ricordano le grida, gli applausi e le medaglie vinte alle scorse Olimpiadi. Lo sfondo è quello di Londra 2012 per gli atleti spagnoli: le vittorie hanno portato momenti di orgoglio nazionale, riconoscimenti e gioia. 

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Marcel Vulpis

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