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LA DFL COSTRETTA A RIVEDERE LE REGOLE PER L’ASSEGNAZIONE DEI DIRITTI TV 2021-2025

(di Marco Casalone) – Il Bundeskartellamt (l’organo che regola la disciplina della concorrenza in Germania) ha ordinato alla Deutsche Fußball Liga (DFL) di modificare i criteri della prossima asta per i diritti di trasmissione interni dei match di Bundesliga, in modo tale da impedire ad un unica emittente, o servizio streaming, di garantirsi la totalità dei pacchetti di pay-tv.

La gara, in programma per la fine del mese di febbraio e che interesserà il quadriennio 2021-2025, riguarderà quattro pacchetti che includono la trasmissione in diretta dell’anticipo del venerdì, delle partite delle 15:30 e delle 18:30 del sabato e del posticipo della domenica, destinati alle emittenti televisive a pagamento ed alle piattaforme Over-the-top (OTT): le regole attuali consentirebbero l’acquisto di tutti i pacchetti da parte di un singolo broadcaster, a condizione che quest’ultimo condivida almeno un’offerta con un provider streaming.

Il Bundeskartellamt si sta invece battendo affinché due pacchetti vengano assegnati senza esclusiva ed obbligatoriamente divisi con una piattaforma online, evitando in questo modo una situazione di assoluto monopolio.
“La DFL deve presentare un modello di marketing che consenta la concorrenza tra diversi fornitori” ha commentato Andreas Mundt, presidente del Bundeskartellamt, “Un monopolista non avrebbe alcun incentivo a migliorare la qualità del servizio ed a sfruttare le potenziali innovazioni, in particolar modo le trasmissioni via internet”.

La DFL vorrebbe però evitare la presenza di un numero eccessivo di emittenti nazionali a pagamento ed ha manifestato tutto il suo scetticismo attraverso le dichiarazioni del proprio amministratore delegato Christian Seifert: “Dal nostro punto di vista, si creerebbe una situazione difficilmente sopportabile per i fan se si rendessero necessari, per esempio, tre diversi abbonamenti per vedere tutti i match della Bundesliga”.

Non è la prima volta che il garante per la concorrenza tedesco deve intervenire in materia di assegnazioni dei diritti TV: in occasione dell’asta valida per il ciclo 2017-2021, infatti, il Bundeskartellamt aveva introdotto la regola del “no single buyer” (letteralmente “nessun singolo acquirente”), ragion per cui i tifosi hanno dovuto sottoscrivere due diversi abbonamenti con Sky Deutschland e DAZN.

Al momento, la tv satellitare del magnate australiano Rupert Murdoch trasmette in esclusiva 226 partite a stagione, contro le sole 40 del canale del gruppo Perform.
Stando ad alcuni rumors, entrambe le emittenti dovrebbero nuovamente presentarsi alla prossima gara, ma potrebbero dover affrontare la concorrenza di importanti competitors come il gigante delle telecomunicazioni Deutsche Telekom, che ha in programma di arricchire l’offerta della sua piattaforma online MagenaTV, e l’azienda di commercio elettronico statunitense Amazon, che, sempre in Germania, si è già recentemente aggiudicata l’esclusiva per la diretta streaming sul suo servizio on demand Prime Video delle migliori partite del martedì della Champions League per il triennio 2021-2024.

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Redazione

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