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Formula 1 – Manca poco al divieto anti-tabacco

A poco più di una settimana dall’entrata in vigore della direttiva europea che vieta di dare visibilità a marchi riconducibili all’industria del tabacco, il quadro del futuro delle sponsorship in Formula 1 non è ancora chiaro.

I team che dovranno far fronte agli effetti della nuova normativa  sono cinque: Ferrari, Renault, BAR, Jordan e McLaren. Quest’ultima scuderia ha già comunicato che dal prossimo Gran Premio di Ungheria il marchio West scomparirà dalle proprie vetture.

La Ferrari, invece, sembra intenzionata a proseguire il suo accordo con il brand Marlboro. Le monoposto dell’azienda di Maranello rimarranno tuttavia “unbranded”, limitandosi a richiamare i colori bianco-rossi dello sponsor. Una soluzione peraltro già adottata in quei circuiti dove le limitazioni sono attive da qualche anno(Inghilterra, Francia, Canada). Non è provato che le vetture unbranded possano garantire, sul lungo termine, un advertising value significativo.

Renault (Mild Seven), BAR (British American Tobacco) e Jordan (Benson&Hedges) non hanno ancora reso noti i propri progetti. Sembra tuttavia che i team siano intenzionati a conservare i propri sponsor almeno per i GP che si disputano al di fuori dei confini europei.

Per le scuderie inglesi c’è un problema ulteriore:il “Tobacco Advertising and Promotion Act”, che entra in vigore il 31 luglio. Almeno in teoria, da quella data sarà illegale per i team con base operativa sul suolo britannico veicolare annunci pubblicitari legati al tabacco, anche in territorio extra-europeo. La legge infatti fa riferimento anche alle trasmissioni televisive di eventi che si svolgono all’estero. I team aspettano comunque una lettura definitiva della norma, dal momento che il testo si presta a diverse interpretazioni.

Certo è che la Formula 1 dovrà voltare pagina dopo 40 anni di presenza massiccia delle industrie del tabacco sui circuiti. La prima sponsorship fu quella del marchio Gold Leaf, partner del team Lotus nel 1968. Da allora le aziende di questo segmento sono arrivate a investire ogni anno fino a 300 milioni di USD in questo sport. (adf)

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Marcel Vulpis

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