Barometro (Hogan Lovells) commenta l’entrata in vigore del Decreto Sport.
Di seguito il commento di Paola Barometro, partner dello studio legale Hogan Lovells in merito all’entrata in vigore del Decreto Sport, che designa l’inizio di una nuova stagione per gli stadi italiani.
Commento, Avv. Paola Barometro, Partner, Hogan Lovells.
L’entrata in vigore del Decreto Sport segna, con ogni probabilità, l’inizio di una nuova stagione per gli stadi italiani. La designazione di un Commissario straordinario, supportato dai sindaci in qualità di sub-commissari, così come prevista nella bozza in discussione, unita alla previsione di ingenti investimenti pubblici, rappresenta un cambio di passo deciso. L’obiettivo, chiaramente orientato verso EURO 2032, è ambizioso: aprire i cantieri entro la primavera del 2027, sbloccando almeno 4,5-5 miliardi di euro già programmati e attivando un effetto leva che, secondo le stime governative, potrebbe spingere l’impatto complessivo ben oltre i 10 miliardi.
Come professionista attiva nel mondo dell’M&A calcistico, non posso che sottolineare come uno scenario del genere renda altamente prevedibile una rinnovata stagione di partenariato pubblico-privato. Questo contesto, infatti, non solo risponde a una logica di rilancio del sistema-Paese, ma apre anche spazi concreti per operazioni di investimento strutturate, capaci di attrarre capitali privati — in particolare quelli dei fondi di private equity, già molto attenti al nostro mercato e da qualche anno in modo specifico al mondo del calcio.
A fronte di un patrimonio infrastrutturale obsoleto (con il 90% degli stadi ancora di proprietà pubblica), il Decreto potrebbe rappresentare quel punto di svolta atteso da anni. I fondi guardano agli stadi non solo come impianti sportivi, ma come asset immobiliari da valorizzare in un’ottica multifunzionale: spazi per eventi, ristorazione, hospitality, retail, tecnologia e sostenibilità. Il tutto con ricadute economiche importanti, in termini di PIL, occupazione e ricavi per i club, grazie a un’esperienza matchday che potrebbe essere radicalmente migliorata.
Siamo, dunque, di fronte a un’occasione irripetibile per allineare finalmente il calcio italiano agli standard europei, facendo leva su una visione industriale moderna e su strumenti giuridici che facilitino l’incontro tra pubblico e privato. Il tempo per agire è ora. E il Decreto Sport può essere la chiave.

