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Spagna, il Ministro della salute dubbioso sulla ripartenza della Liga prima dell’inizio dell’estate

(di Linda Zanoni) – “In questo momento non posso dire se il calcio professionistico potrà iniziare nuovamente la sua attività prima dell’estate. Sarebbe un gesto imprudente da parte mia”, queste le dichiarazioni del ministro della Salute, Salvador Illa.

In Spagna, uno dei Paesi europei più colpiti dal Covid-19, la ripresa della Liga appare ancora lontana. È certo che, in caso di ripartenza, il calcio in Spagna cambierà radicalmente. Come dichiarato dal presidente dell’AEMEF (Asociación Española de Médicos de Equipos de Fútbol), infatti, “durante i 90 minuti cambieranno alcune cose. Saranno vietate le mischie sui calci d’angolo. Verranno sterilizzati i palloni e il terreno di gioco. Contrarre il coronavirus toccando una palla sterilizzata su un campo sterilizzato sarebbe davvero difficile”.

LaLiga, nell’ipotesi di concludere il campionato, ha stabilito un protocollo suddiviso in quattro fasi: allenamento individuale o in coppia, allenamento in piccoli gruppi, allenamento di squadra e, infine, partita. Quest’ultima potrà avvenire solo nel momento in cui le prime tre fasi si dimostreranno sufficientemente efficaci.

LaLiga avrebbe dovuto iniziare domani la realizzazione dei test ai giocatori, ai collaboratori tecnici e ai medici delle società di Primera e Segunda División. Le parole del Ministro della salute hanno bloccato tutto. I test potranno essere eseguiti solo nel momento in cui il Governo spagnolo darà il via libera. Nel frattempo, i media spagnoli diffondono una possibile nuova data per il ritorno agli allenamenti, l’11 maggio, sempre che prima arrivi l’autorizzazione del Governo.

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