Per poter competere finanziariamente con il Manchester United che può vantare all’Old Trafford anche un numero di posti disponibili molto più alto dello Stamford Bridge, il Chelsea dovrà raggiungere nuovi accordi commerciali con partner di primario livello a medio lungo termine.

Garantita la sponsorship di maglia con il colosso Samsung, non resta che trovare uno sponsor per lo stadio. L’Arsenal del resto ha chiuso un accordo decennale con Emirates per lo stadio e la maglia, per un totale di 100 milioni di sterline.

Se i Gunners sono riusciti nell’impresa, perché si domandano i Blues, non potrebbe riuscirci un club oramai punto di riferimento sia in Premier League che in campo internazionale?

Il nuovo management però promette ai tifosi di mantenere sempre il nome dello Stamford Bridge nella futura denominazione dello stadio, come annunciato del resto ieri dal "piccolo" Newcastle. Un modo per mantenere la tradizione per i tifosi legati al proprio stadio, ma per essere al tempo stesso al passo con i tempi. Il marketing ed in particolare quello degli stadi, sarà sempre di più vitale per i conti dei clubs.

Dal punto di vista finanziario il nuovo accordo dovrebbe portare nelle casse dei Blues più di 100 milioni di sterline, questa almeno la speranza del nuovo CEO.

Il nuovo amministratore delegato dei Blues , Ron Gourlay, non vuole restare indietro rispetto alla concorrenza e preannuncia la nuova strategia commerciale del club di Abramovich, il cui chiaro obiettivo è quello di vendere i naming rights dello storico impianto del club londinese, di proprietà del Chelsea dal 1905.