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Pagliara (FIDAL) traccia il futuro della RunEconomy in attesa del convegno del 23 maggio al CONI

Il prossimo 23 maggio a Roma (presso il salone d’onore del CONI) si terrà un convegno, che vuole provare ad indagare su tutto ciò che si muove intorno al fenomeno del running in Italia. Sugli scenari economici globali si va sempre più delineando un modello di sviluppo e di business che prende origine da quell’attività senza frontiere e senza barriere che è il running.

Sarà proprio questo innovativo sistema economico che produce benessere umano ed equità sociale al centro dell’evento “RUN ECONOMY: Le nuove frontiere del running”, convegno in programma il prossimo 23 maggio, presso il Salone d’Onore del CONI a Roma, dalle ore 9.00, promosso dalla FIDAL nell’ambito del Progetto Runcard.

Abbiamo cercato di capirne di più con Fabio Pagliara, segretario generale della FIDAL. 

D: Segretario, da cosa nasce l’idea di RunEconomy ?

R: Nasce dall’ esigenza , secondo me assolutamente necessaria, di parlare a 360 gradi di un fenomeno, che è di assoluto interesse mondiale e che ha mille sfaccettature.
Ne vogliamo parlare in modo libero e volando alto. Affrontando il fenomeno del runner qualunque …di 6/7 milioni di persone e non solo di chi gareggia.

D: Perché nell’immaginare un Convegno sulla Runeconomy avete anche pensato a “CREA”, un osservatorio permanente sul running e sulla economia dello sport?

R: L’Osservatorio nascerà sulla scia di RunEconomy, per noi solo una tappa di un percorso ben più significativo. “Connecting Running Economy with Athletics”: questo significa CREA. Al Salone d’Onore del CONI tracceremo la strada da seguire, interrogando stakeholder e addetti ai lavori su tre direttrici: l’economia del running, intesa come indotto spontaneo e organizzato del fenomeno-corsa, il ridisegno delle Città “a misura di runner”, come intervento di pianificazione urbanistica e sociale, la scoperta del “FIL”, la Felicità Interna Lorda che deriva da una popolazione sempre più attenta a stili di vita sani con lo sport (il running in particolare) come stella polare. Chi corre e chi cammina non solo produce ricchezza e sta meglio sia fisicamente che psicologicamente ma …..è anche un cittadino migliore.

D: Cosa si intende, nello specifico, per RunEconomy, nell’ottica della Federazione Italiana di Atletica Leggera?

R: È molto semplice: il running non è più un fenomeno “spontaneo”, anarchico e improvvisato, ma una passione collettiva che ha ricadute di natura economica (e sociale) importanti. Basti pensare al numero sempre più crescente di runner-turisti che scelgono la destinazione della vacanza sulla base della disponibilità di percorsi e servizi dedicati. È solo un esempio, ma esemplificativo di come la corsa stia cambiando le abitudini, come le scelte, dei cittadini.

D: Correre migliora la “chimica della felicità”?
R: Beh, noi insistiamo sul concetto di Felicità Interna Lorda, giocando sull’acronimo del famigerato PIL; eppure lo studio Piepoli sulle abitudini e i comportamenti dei runner ci restituisce una “popolazione” più felice, più produttiva, più sana, più attenta alla dimensione “civica” della propria esistenza quotidiana. Questi dati trasformano la corsa da “accidente urbano” e sport/hobby da campo scuola a “tool” per la trasformazione urbana e sociale delle Città.

D: È necessario un cambio di mentalità da parte dei decisori politici?

R: Le Sport Cities non hanno bisogno più di investimenti strutturali milionari, ferma restando la necessità di mantenere gli impianti esistenti in condizioni di fruibilità per gli atleti: basta pianificare interventi di ricucitura urbana e design dello spazio pubblico “running friendly”, offrendo servizi e palestre a cielo aperto. Il running, da quello dei camminatori veloci a quello dei maratoneti, è una risorsa fondamentale da mettere a sistema quando si costruisce, o si cerca di farlo, un rapporto virtuoso fra amministratore e amministrato. Spazio pubblico, verde, servizi. Sembra difficile, ma è l’uovo di Colombo. E ci vediamo al convegno del prossimo 23 maggio al CONI (salone d’Onore – a partire dalle ore 9.00).

 

 

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