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Media – L’intervento di Vulpis in fundo su “Romanews.eu”

Negli ultimi tre anni poi il podio è un “affare” esclusivamente di Real MadridBarcellona eManchester United. Le “Merengues” hanno superato i 401 milioni di euro di fatturato (con una crescita di più di 50 mln di euro nell’ultimo triennio), il Barcellona, secondo quest’anno, è forte di un business di 365,9 mln (più di 57 mln di euro solo da una stagione all’altra) e il Manchester United seppure in crescita si ferma a 327 mln di euro (anche se deve far attenzione a un debito di oltre 821 mln di euro).
E le italiane? La Juventus è in crescita all’ottavo posto con 203,2 mln di euro (contro i 167,5 mln di un anno fa e i 145,2 mln del 2006/7). L’Inter è un gradino più in basso (al nono posto) con 196,5 mln, il Milan al decimo posto con un giro d’affari praticamente identico. LaRoma è 12ima con 146,4 mln di euro (-29 mln di euro in una sola stagione).
Quello che deve far riflettere chi si occupa di gestione dell’azienda calcio, ma soprattutto di economia, è la posizione dell’Amburgo, salito dal 15° all’11° di quest’anno, con un giro d’affari di poco superiore a quello della Roma: 146,7 mln di euro. Il club anseatico ha, però, rispetto già alla società di Trigoria, più opportunità di sviluppo sotto il profilo commerciale: possiede uno stadio di proprietà (nel 2009 è stato persino inaugurato un cimitero dedicato al business del “caro estinto”…per quanto possa far sorridere genera ricavi), un museo tra i più seguiti inEuropa e un trust di tifosi che segue, passo dopo passo, la crescita dei biancoblù. A livello più generale è il Bayern Monaco, quarto in Europa per volume di affari (289,5 mln), la punta di diamante del movimento calcistico tedesco. I bavaresi hanno tra l’altro un valore di brand su scala mondiale stimato da Brand Finance in 795 milioni di euro, ma il dato più significativo è il bassissimo livello di esposizione debitoria nei confronti del mercato e delle barche: appena20 mln di euro. Praticamente il più basso tra le società “top” dell’Unione Europea.
Completano il parterre tedesco lo Schalke04 (sponsorizzata dal colosso petrolifero russoGazprom per 25 mln di euro) al 16° posto con 124,5 mln di euro, il Werder Brema al 17° posto (114,7 mln) e il Borussia Dortmund al 18° con 103,5 mln di euro. 
Attualmente la Germania è la seconda nazione per numero di squadre e per volume globale di affari, seconda soltanto all’Inghilterra, che, tra i primi 20, può anche annoverare un club di seconda divisione: è il Newcastle al 20° posto con 101 mln di euro (ad appena 200 milaeuro dal Manchester City dello sceicco Mansour).
Il rischio quindi non è di vedere tra più di due anni un numero maggiore di club tedeschi nelle competizioni internazionali, proprio ai danni delle società tricolori, ma soprattutto di vederli anche più forti a livello di business. Maggiori ricavi da diritti tv, sponsorship, merchandising e, chiaramente, in caso di superamento nel ranking sportivo, arriveranno anche maggiori premi e benefit.
 
Marcel Vulpis
direttore dell’agenzia stampa Sporteconomy.it
http://www.sporteconomy.it

 

 

fonte: www.romanews.eu (rubrica: Vulpis in Fundo) 

Nei primi 20 club europei per giro d’affari, secondo l’annuale classifica di Deloittedenominata “Football Money League” ci sono ben 7 società inglesi (di cui una persino di seconda divisione), 5 tedesche4 italiane2 spagnole e 2 francesi

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E’ lo Schalke04 il club europeo che può contare sul migliore contratto di sponsorship di maglia. Ben 24 milioni di euro legati al faraonico contratto con Gazprom, colosso petrolifero russo, che ha importanti interessi nel bacino della Ruhr. E’ il club tedesco della Bundesliga a guidare la top ten delle divise più ricche del continente. Analizzando la classifica stilata dall’Istituto di ricerca Sporteconomy emerge, tra l’altro, il predominio delle squadre inglesi: cinque su dieci (Manchester United, Liverpool, Chelsea, Manchester City e Arsenal). A seguire lItalia e la Spagna con due e, infine, la Germania con il solo Bayern Monaco (al secondo posto assoluto grazie alla sponsorship di T-Home).

E l’A.s. Roma? Attualmente è al 17° posto con circa 7 milioni di euro annui garantiti da Wind (colosso egiziano della telefonia mobile). In questa classifica la squadra capitolina è superata persino dall’A.c. Siena, ultimo in classifica in serie A.

Il club toscano, infatti, tre anni fa ha siglato un contratto di sponsorship molto articolato del valore di 13 mln di euro, che prevede anche la titolazione dell’Artemio Franchi, da due stagioni ridenominato “MPS Arena”. Un’operazione che la banca senese ha voluto realizzare per confermare il proprio posizionamento sul territorio di riferimento. L’istituto di credito è da sempre controllato dal Comune di Siena, a conferma di quante opportunità potrebbero essere sviluppate se, per esempio, il comune di Roma intuisse le potenzialità, in termini di immagine, che possono essere sviluppate attraverso il brand del club di Trigoria.

Sui giornali economici, in queste ultime ore, è apparsa una notizia sottovalutata da molti. I vertici di MPS, attraverso il vice-presidente dell’istituto (l’imprenditore romano Francesco Caltagirone), hanno dichiarato di voler diventare la banca della Capitale (ai danni per esempio di Unicredit, Bnl-Bnp Paribas o del colosso Banca Intesa).

Un marchio come MPS, pertanto, sarebbe perfetto per la maglia della Roma e con un investimento in area 10 milioni di euro (per i primi tre anni), inizierebbe a dare un po’ di ossigeno alle casse della società giallorossa.

Nel 2010/2011 ben quattro delle prime dieci società europee aumenteranno il valore della sponsorship di maglia (da sempre il più importante contratto commerciale). La Roma in questo settore, come in altri, non può perdere più tempo, perché la sponsorship di maglia sta diventando un “cachet” liquido, in molti casi, per fare acquisti durante le finestre di calciomercato. Non capirlo vuol dire perdere delle occasioni irripetibili.

 

 

 

 

Classifica valore sponsorship di maglia 2009/10

 

 

 

Club                             Paese              Sponsor           Settore                         Valore in Euro

 

                                                                                  merceologico          

 

1. Schalke ’04               Germania          Gazprom          Energia/idrocarburi       24 mln

 

2. Bayern Monaco        Germania          T-Home            Telecomunicazioni        20 mln            

 

3. Manchester Utd *      Inghilterra         AIG                  Assicurativo/finanziario 18 mln           

 

4. Real Madrid **          Spagna            Bwin                 Gaming/betting             16 mln            

 

5. Chelsea                    Inghilterra         Samsung          Telefonia/tlc                  14 mln           

 

6. Liverpool ***             Inghilterra         Carlsberg         Bevande                       13 mln            

 

7. Manchester City        Inghilterra         Etihad              Trasporti/Aerei              12 mln

 

8. Juventus                  Italia                 New Holland     Macchinari/industria      11 mln

 

9. Arsenal                     Inghilterra         Emirates           trasporti/aerei               10 mln

 

10. Milan Ac ****           Italia                 Bwin                 Gaming/betting             10 mln         

 

* ManUtd : dal 2010/2011 AON , settore assicurativo , 24 mln di Euro

 

** Real M. dal 2010/2011  bwin , gaming , 22 mln di Euro

 

*** Liverpool dal 2010/2011 Standard Chartered , banche/finanza, 25 mln di Euro

 

**** Milan dal 2010/2011 , Emirates, trasporti, 12 mln di Euro

 

ELABORAZIONE DATI SPORTECONOMY.IT

 

http://www.sporteconomy.it

http://www.romanews.eu Pubblichiamo l’editoriale di questa settimana di Romanews.eu all’interno della rubrica "Vulpis in Fundo". 

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L’AZIONARIATO POPOLARE “SPOPOLA” SUI MEDIA

 

di Marcel Vulpis*

 

L’interesse sul futuro dell’A.s. Roma o su tutto ciò che può presentarsi come una novità concreta è elevatissimo tra gli addetti ai lavori. Questa tesi è confermata da quanto avvenuto, nell’ultima settimana, attorno all’idea dell’azionariato popolare.

L’articolo del Sole24Ore, strillato in prima pagina e ripreso nel dorso “Finanza&Mercati”, ha acceso i riflettori su un progetto che verrà presentato il prossimo 22 febbraio presso lo studio legale Biamonti (insieme alla Envent bank e a un partner che si occuperà della “comunicazione istituzionale”).

L’azionariato popolare piace, soprattutto fa discutere, e può essere un’assoluta novità non solo per il brand A.s. Roma, ma anche a livello nazionale. Far partire il progetto significa incidere concretamente su una cultura sportiva (quella italiana), che è ancora anni luce lontana da quella di altri Paesi (come la Spagna, l’Inghilterra e la Germania).

Se questo progetto riuscirà a trovare terreno fertile a Roma, la Capitale sarà il trampolino di lancio di una rivoluzione epocale, che modificherà anche i linguaggi e i rapporti tra tifoserie e proprietà dei club (quale che sia la divisione in cui queste strutture militano).

Il tifoso-ideatore del progetto (Walter Campanile) sta lavorando per arrivare alla prima Assemblea Costituente dei tifosi giallorossi. Già arrivare a questo appuntamento sarà un grande risultato. Importante, però, sarà anche il supporto che arriverà dal mondo dei media.

Quello che serve è un’analisa concreta e puntuale dei diversi step del progetto, non ipotesi fantasiose alla ricerca di scoop di giornata (non esistono cordate, nè vip, né azionisti, ma solo tifosi che hanno a cuore il futuro di questo brand), che possono creare più rallentamenti che aiuto concreto al movimento (http://www.azionariatopopolareasroma.com).

Anche la stampa, pertanto, è chiamata a studiare e a raccontare, con attenzione, quello che si sta configurando come l’assoluta novità della stagione 2010: il lancio di un progetto di azionariato popolare che nasce dal “popolo giallorosso” per il popolo giallorosso.

 

Direttore responsabile “Sporteconomy”

http://www.sporteconomy.it

 

L’ultimo video promozionale del progetto “Azionariato popolare A.s. Roma”

http://www.youtube.com/watch?v=J7s7InDdotw&feature=player_embedded

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  Non ha ancora brillato in campo, ma sotto il profilo pubblicitario è considerato un testimonial di forte impatto. Parliamo di Luca Toni, oggi in forza all’A.s. Roma, ma per diverse stagioni tra i giocatori più famosi della Bundesliga, durante la permanenza in Baviera (dal 2006 fino allo scorso mese di dicembre).

Sarà per questo che Toni è il testimonial del turismo dell’Emilia-Romanga nel mondo ed è il protagonista di un calendario che il giornale tedesco “Bild” ha presentato ai lettori e inserito integralmente nel sito web, commentando che il popolare calciatore «fa promozione per la sua amata terra (è nato a Pavullo nel Frignano) in qualità di ragazzo-calendario». (fonte: ItaliaOggi)

Il centravanti della Roma è, di volta in volta, alla guida di una Vespa che traina un carrello pieno di borse dopo uno shopping, oppure assapora un cocktail circondato da bellissime ragazze in bikini. O ancora è seduto comodamente su un divano tra amici mentre prende un caffè e recita: «Questa è la dolce vita».

Un doppio risultato Toni l’ha raggiunto: è tornato a giocare (grazie all’accordo con la Roma) ed è testimonial pubblicitario a carattere internazionale. Adesso, però, deve raggiungere altri due grandi risultati: segnare finalmente per il club capitolino e salire sulla scaletta dell’aereo degli azzurri, destinazione SudAfrica 2010 (11 giugno-11 luglio). Ci riuscirà? Glielo auguriamo.

Nel frattempo è il quarto giocatore della Roma, nell’ultimo anno, ad essere stato ripreso per una campagna pubblicitaria: De Rossi per gli scarpini Adidas predator, Francesco Totti per Vodafone e Vucinic per Wind (sponsor di maglia della Roma).

 

fonte: www.romanews.eu (rubrica "Vulpis in Fundo")

L’editoriale di "Vulpis in Fundo" sul portale di ROMANEWS.EU, dedicato al personaggio Luca Toni.

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