Punto e a Capo

Formula 1 – Si è rotto il giocattolo

Il giocattolo della Formula 1 ora si è frantumato davvero in mille pezzi. La protesta delle scuderie che corrono con gomme Michelin potrebbe mettere la parola fine ad un campionato che già negli ultimi anni aveva iniziato a dare segni di logoramento.

La scelta della Federazione internazionale di non accogliere le richieste delle scuderie gommate Michelin, legate a motivi di sicurezza, è un atto insensato, non esiste regolamento di fronte alla sicurezza e alla vita dei piloti.

Una penalità in soldi poteva, data la critica situazione, essere sufficiente ed evitare la farsa di una corsa dove solo tre scuderie proseguono dopo il primo giro, mentre le altre si ritirano, consentendo però con la loro presenza alla partenza di convalidare il risultato della gara stessa.

Le case che adottano Michelin (tra cui McLaren, Renault, Toyota e WilliamsBmw), sono quelle che contestano l’attuale gestione della Formula 1 da parte del patron Eccleston e che hanno più volte minacciato di dare vita ad un circuito alternativo.

Anche la Ferrari faceva parte dei cosiddetti contestatori, ma avendo trovato l’accordo economico con Ecclestone è rientrata nei ranghi, attirandosi però le antipatie di molti dei team che ad un certo punto si sono visti abbandonati dalla squadra di maggior prestigio.

E’ evidente che la rottura avvenuta ad Indianapolis tra l’organizzazione e la Federazione da una parte e la maggioranza delle squadre dall’altra, non sarà velocemente ricomposta, anzi rischia di accelerare la fine della Formula 1, così come la conosciamo.

E la Ferrari, che si è prestata a questa gara “insolita”, anzichè ritirare i propri piloti in segno di solidarietà con le altre squadre, pur montando gomme Bridgestone, non ne esce certamente con un’immagine vincente, Montezemolo è avvisato.

 

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Marcel Vulpis

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