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De Simone (Ceo European Brokers Assicurazioni) illustra le opportunità collegate alla finanza di progetto per i nuovi stadi

La finanza di progetto come modalità principale, per la realizzazione di nuovi stadi (nella foto in primo piano una immagine di archivio della Dacia Arena di Udine) e complessi sportivi in Italia. E soprattutto nell’epoca del Covid, il ruolo delle assicurazioni diventa fondamentale per tornare a vivere il calcio come un grande mezzo di socializzazione, coprendo i rischi sia per i club e i giocatori sia per i tifosi. Ne è convinto Carlo De Simone, Group Ceo di European Brokers Assicurazioni, uno dei principali broker del mercato assicurativo italiano, e di EB Finance, boutique finanziaria leader nello smobilizzo dei crediti.

Abbiamo vissuto per mesi l’esperienza degli stadi vuoti. Oggi i tifosi sono tornati  a guardare le partite dal vivo, ma resta una situazione di incertezza. In che modo avete pensato a loro?

Abbiamo sviluppato un prodotto dedicato ai tifosi e ai club sportivi, con una copertura assicurativa ad hoc sia sui singoli biglietti che sugli abbonamenti. Il modello è simile a quello delle assicurazioni per i viaggi. In caso di infortunio, malattia o anche per il contagio da Covid, sia dell’assicurato che di un familiare, viene indennizzato il biglietto o l’abbonamento per il periodo di mancato utilizzo. Abbiamo interlocuzioni con club di serie A e con operatori di vendita di biglietti in modalità aggregata e l’attenzione su questi prodotti notiamo essere molto alta”.

Anche per i club avete dei prodotti dedicati e specifici?

“Sicuramente. Abbiamo una specializzazione per club sia di Serie A che delle cosiddette serie minori, a copertura degli impianti, della locazione, della manutenzione sia lato property che per le garanzie sugli adempimenti (fidejussioni). Inoltre è importante la copertura sul rischio cartellino. In caso di infortunio, ma anche di patologie che mettano a rischio la carriera di un atleta, naturalmente c’è il rimborso delle spese mediche, ma anche la copertura del club per il danno patrimoniale subito”.

Questo per i professionisti, ma c’è un modo per sostenere il settore giovanile, spesso trascurato?

“Dobbiamo dare grande attenzione e importanza al settore giovanile. Il Covid ci ha portato a una situazione di isolamento e timore della vicinanza. Le coperture assicurative possono dare un elemento in più di stimolo a “rischiare”  il contatto, altrimenti i nostri ragazzi non socializzeranno più. Le assicurazioni possono garantire spese sanitari e indennizzo nel caso in cui si contragga il virus e questo può incentivare le relazioni umane”.

In Italia, ormai da tempo, c’è un dibattito in corso, a Roma ma anche in molte altre città, sulla possibilità di costruire nuovi stadi di proprietà, che potrebbero portare anche a una maggiore competitività dei club a livello europeo. Ma quelli effettivamente realizzati sono pochissimi. In che modo il settore assicurativo e finanziario può intervenire a supporto delle società?

“Abbiamo esperienze con diverse società. Credo che sia molto importante portare nel calcio la logica del Project financing che viene utilizzata sempre di più per le grandi infrastrutture. Solo questo può essere il futuro per la costruzione dei nuovi stadi. La redditività è garantita dagli incassi, e dall’indotto che gli impianti sportivi portano, il settore pubblico può facilitare gli iter di approvazione dei progetti e in alcuni casi mettere a disposizione anche le aree o gli impianti esistenti, chi ha investito nella progettazione viene remunerato. Inoltre in questo modo è possibile essere più rapidi grazie a procedure di gara più fluide”.

In Italia nei prossimi anni arriveranno molte risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sarà una grande occasione, ma il Paese dovrà dimostrare di essere all’altezza. Quale sarà il ruolo di banche e assicurazioni?

“Dei fondi del PNRR beneficeranno tutti gli interlocutori, sia direttamente che indirettamente: ci sarà la possibilità di costruire molte infrastrutture e innovare in settori come energia e telecomunicazioni, ma non dobbiamo dimenticare che poi i soldi li dovremo rimborsare. Quindi bisogna stare molto attenti a cosa finanziare e a monitorare la realizzazione dei progetti. La finanza è per sua natura speculativa, ma occorre supportare iniziative in grado di arrivare a compimento o poi il rischio è di non essere in grado di rimborsare i fondi ricevuti”.

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Redazione

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