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Calcio femminile, lo scoglio delle sponsorizzazioni: soltanto il 35% dei grandi club hanno il proprio main sponsor

(di Federico Navarro) – Sul percorso di crescita del calcio femminile, con traguardo la professionalizzazione del movimento, c’è un ostacolo da superare. Gli sponsor infatti non sono convinti di investire grandi capitali in questo ambito, per paura di non ottenere il ritorno economico sperato.

Come appreso dai dati forniti a Palco23.com per la stagione 2019/2020 da Deloitte “Football Money League”, che analizza l’andamento finanziario delle 20 maggiori società calcistiche mondiali, soltanto il 35% delle squadre femminili di questi club ha un proprio main sponsor sulla maglia.
Di queste 20 società solamente 7 hanno uno sponsor principale per la propria rappresentativa femminile diverso da quello maschile, e addirittura 2 (Borussia Dortmund e SSC Napoli) non hanno una squadra femminile. Il club tedesco ha tuttavia avviato il progetto che partirà a luglio 2021 per poter schierare la propria squadra femminile già nella prossima stagione.
I club con main sponsor diverso tra squadra maschile e femminile sono: Barcellona (Black & Decker), Atletico Madrid (Herbalife Nutrition), Bayern Monaco (Allianz), Eintracht Francoforte (Lotto Hessen), Everton (MegaFon) e Olympique Lione (Mastercard). Un caso eccezionale lo abbiamo in Italia, dove la Juventus Femminile ha Jeep come sponsor primario sul lato frontale della maglia, mentre sul retro compare lo sponsor M&M’s, presente sulla divisa bianconera almeno fino a giugno 2021, data di scadenza dell’accordo.
Il futuro si prospetta roseo per il football femminile, visto che la FIFA punta a raddoppiare l’investimento di 500 milioni di euro previsto per il periodo 2019/2022, per dare ulteriore forza economica ad un movimento in costante crescita. A conferma di questa tesi parlano i dati di Publicis Sport&Entertainment, secondo i quali il Mondiale di Francia 2019 è stato seguito da 1120 milioni di spettatori su tutte le piattaforme.
In Spagna il piano del Governo è riconoscere il professionismo all’interno della Liga di calcio femminile entro la stagione 2021/2022 per “avere uno dei migliori campionati d’Europa, e per far ciò è necessario che sia qualificato come professionistico” come dichiarato da Irene Lozano, presidente dell’Alto Consiglio per lo Sport in Spagna.
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Redazione

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