Sport&Scommesse – La schedina va in pensione
La vecchia e romantica schedina va in pensione. Le statistiche ci dicono che nell’arco dell’ultimo decennio, dal 1995 ad oggi, il business della schedina ha subito un involuzione verticale, arrivando agli attuali 137 Mln di Euro; che, se confrontati ai 1.432 del 1995, fanno capire quanto questo concorso, istituito nel lontano 1946 dal giornalista Massimo Della Pergola, abbia, ormai, fatto il suo tempo.
Gli italiani restano comunque un popolo di scommettitori, tant’è vero che nel 2004 tocca quota 23 Mld di Euro nel 2004 l’esborso per conscorsi e scommesse; sono cambiate, quindi, le abitudini.
In netta crescita i ricavi dalle slot machine (5 mld di € nei primi 6 mesi del 2005) , dal Lotto (3.9 Mld), e dal Superenalotto (1 Mld circa). Da notare, poi, che , per quanto riguarda il calcio, il colpo di grazia è arrivato dalle scommesse sportive che con i suoi 690 Mln di Euro hanno cancellato definitivamente la schedina nella mente degli avventori. Non solo, ma anche altri concorsi quali Totobingol e Totogol, sono scomparsi o in via d’estinsione.
Gli introiti per il mondo dello sport, però, sono diminuiti solo in parte; infatti, il decremento delle entrate del CONI, dalla voce concorsi, è stata bilanciata da un finanziamento del governo di 450 Mln di Euro annui slegato dal Totocalcio.