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Notte amara per gli azzurri. Il “gigante” Alison frantuma il sogno d’oro azzurro

La notte di Rio si chiude con uno storico e bellissimo argento nel beach volleyball maschile conquistato dal binomio azzurro Lupo-Nicolai superato nell’inferno della torcida carioca di Copacabana dai più forti di tutti: Alison Cerruti (nella foto il “gigante” brasiliano)-Bruno Oscar Schmidt (i favoriti all’inizio del torneo). Con un 2-0 che non rende onore alla tenacia dimostrata in campo dal duo tricolore (con tanto di parziale di 4-1 a favore nel primo set). Per l’Italia la consolazione dell’aver visto crescere in queste quattro ultime edizioni olimpiche l’intero movimento (dai quinti posti nel femminile di Sydney2000, Atene2004 e Londra2012 all’argento nel maschile in questa rassegna verdeoro). Adesso la palla passa alla FIPAV, che vedremo se saprà “capitalizzare” l’importante risultato ottenuto da questi due ragazzi. Un argento che vale appunto come un oro, perché in questo momento è quasi impossibile superare la coppia brasiliana, che sfrutta al massimo la fisicità di Alison Cerruti, abbinata ad una tecnica di alto livello di Bruno Schimdt. Sono loro i più forti al mondo e giustamente hanno conquistato l’oro che il Brasile attendeva da questa coppia per il proprio medagliere.

Delusione anche ieri sera per la sconfitta del Settebello in semifinale contro i campioni del mondo (Kazan 2015) della Serbia.

Troppo arrendevole, soprattutto in avvio di gara, la squadra di Sandro Campagna in una serata da dimenticare (parziale di 6-0 con l’Italia incapace di sfruttare al massimo l’uomo in più). Gli avversari hanno liquidato la pratica azzurra vincendo 10-8 e vanno in finale per un derby con la Croazia, che ha superato, a sua volta, per 12-8 il Montenegro (prossimo avversario degli azzurri per la medaglia di bronzo).

Oggi doppia sfida dell’Italia agli Usa: nella finale del Setterosa e nella semifinale del volley maschile.

Nell’atletica leggera, seconda medaglia d’oro per Usain Bolt, che ha vinto i 200 metri (praticamente passeggiando). Centra la “doppietta” 100/200 come a Pechino 2008 e Londra 2012.

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Redazione

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