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Marketing – Quando Hollywood incontra la Formula 1, il risultato può valere 40 milioni di dollari. L’analisi di Stefano Spadini (Havas Media Network).

Pubblichiamo un’interessante analisi di Stefano Spadini CEO di Havas Media Network pubblicata sul profilo personale di Linkedin partendo da una story sul magazine Forbes.

L’attore americano Brad Pitt non è solo il protagonista del nuovo film F1 (marchio di proprietà del colosso a stelle e strisce Liberty Media) prodotto da Apple Studios: è diventato un vero e proprio media asset globale, pilota di una scuderia fittizia (APX GP infatti non esiste nella realtà del Circus delle quattro ruote) sponsorizzata da marchi reali come Mercedes, IWC, EA Sports ed Expensify, che fanno bella mostra anche sulla sua tuta interamente brandizzata. Senza dimenticare gli altri marchi partner della Formula One Championship presenti come visibilità durante il film (come nel caso di Heineken che promuove la 0.0% birra non alcolica).

Il film, diretto da Joseph Kosinski e prodotto da Jerry Bruckheimer, ha debuttato questo weekend nelle sale e ha già superato i 140 milioni di dollari al box office globale, segnando il miglior lancio di sempre per un film Apple.

Dietro le quinte, il produttore David Leener ha costruito un modello di business innovativo: oltre 40 milioni di dollari raccolti in sponsorizzazioni prima ancora dell’uscita, “Quando Toto Wolff  (CEO del team Mercedes-AMG Petronas F1) ha scoperto quanto avevo raccolto per la nostra piccola squadra, mi ha offerto subito un lavoro”, ha dichiarato lo stesso Leener

3 key take-out:
1️⃣ $40M in sponsorship raccolti prima dell’uscita: un record assoluto per un film, grazie a un modello di product placement integrato e strategico.
2️⃣ ll branded content diventa infrastruttura narrativa: Brad Pitt è letteralmente un media asset, con oltre una dozzina di brand visibili su tute, caschi e monoposto.
3️⃣ Il cinema come piattaforma di attivazione cross-canale: molti brand hanno lanciato campagne parallele che usano il film come leva creativa, anche se non compaiono direttamente sullo schermo.

“Come appassionato di F1 e CEO di un network che crede nel potere delle media experience, ha dichiarato Spadini, non posso che vedere in questo progetto una conferma: lo sport è un linguaggio culturale potentissimo. Con Havas Play, aiutiamo i brand a entrare in questi mondi in modo autentico, rilevante e memorabile”.

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Redazione

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