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L’intervento di Andrea Agnelli nel post Juve-Ajax di Champions

Il Presidente della Juventus Andrea Agnelli ha parlato (ieri sera, nda) in esclusiva ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Juventus-Ajax:

Il mio mestiere è anche quello di essere presente in determinati momenti e di fare delle valutazioni generali. E’ stata sicuramente una bella partita, l’Ajax ha meritato ampiamente di passare il turno, questo si è visto sul campo, ma c’è anche da parte nostra la consapevolezza che da cinque- sei anni siamo stabilmente nei quarti di finale di Champions League e questo deve essere anche un motivo di orgoglio da parte nostra nel portare avanti, anno dopo anno, questo percorso”.

Quali sono i demeriti della Juventus di questa sera rispetto alla grande prestazione dell’Ajax?

“Credo che l’Ajax abbia ampiamente meritato di passare il turno, è una squadra che va a cicli, questo è un ciclo partito un paio di anni fa con una finale di Europa League, con giocatori analoghi. E’ una squadra che è cresciuta nel tempo, hanno meritato, da questo punto di vista non è la singola partita che rileva, perché come al solito questa è una competizione dove la mezzora fatta meglio da una squadra o la mezzora fatta meno bene, può determinare il passaggio del turno. Dal mio punto di vista, ci deve essere una valutazione complessiva, non dimentichiamoci che sabato abbiamo la possibilità di vincere l’ottavo scudetto consecutivo, abbiamo vinto una Supercoppa e siamo al quinto-sesto anno tra le prime otto d’Europa e questo deve portare a una riflessione generale. Quando siamo partiti, qualche anno fa, la Juventus era quarantatreesima nel ranking europeo, oggi è quinta, e quindi bisogna anche fare delle valutazioni complessive e non possono che essere positive”.

Si aspettava questa differenza di valori tra Juventus ed Ajax?

“L’Ajax è una squadra che quest’anno ha messo in serissima difficoltà il Bayern Monaco, il Real Madrid e la Juventus, quindi le numero 1, 3 e 5 del ranking europeo. Magari ogni tanto bisogna anche fare i complimenti all’avversario, la delusione da tifoso è evidente che ci sia, in una sconfitta c’è sempre, però ogni tanto bisogna anche saper fare i complimenti all’avversario e questo è un avversario che tutto l’anno sta giocando un calcio straordinario. Forse ogni tanto dobbiamo avere la cultura di fare i complimenti all’avversario. Questo Ajax ricorda, anche se in maniera evidentemente diversa nel modo di stare in campo, il Monaco di due-tre anni fa, e quando hai questo tipo di giovani così spavaldi e bravi tecnicamente, questo può succedere. Sarà curioso vedere che tipo di Ajax ci sarà tra due anni, perché poi le filosofie sono diverse e quindi capire se i loro giocatori rimarranno dove sono e la squadra continuerà a crescere oppure sono ragazzi giovani olandesi che sentono il peso della grandissima tradizione dell’Ajax e onorano al meglio quella che a livello europeo è una maglia pesante, che ha scritto la storia del calcio europeo”.

L’operazione Ronaldo aveva la finalità di aggiungere quel poco che mancava per vincere la coppa. E’ mancato qualcos’altro rispetto alle vostre previsioni?

“L’Ajax, ripeto, è una squadra che quest’anno ha messo sotto il Bayern Monaco, il Real Madrid e la Juventus, adesso vediamo come andrà il ritorno tra il Manchester City e il Tottenham domani e vedremo una bellissima semifinale. Se andranno avanti, vedremo dei ragazzi che comunque hanno già giocato una finale europea un paio di anni fa, quindi oggi sono una seria pretendente al titolo, non sono partiti favoriti, avevamo più favori del pronostico noi, più consapevolezza anche di personalità in campo, però il calcio poi è anche questo”.

Quello di stasera può essere considerato un punto di partenza, non una fine. E’ uno stop durante il percorso di una società che è sempre volta al futuro?

“Sì, assolutamente, quest’anno l’abbiamo detto da quest’estate, la Champions era un obiettivo, ciò di cui abbiamo la consapevolezza è di poter dichiarare sin d’ora che la Champions sarà un obiettivo anche l’anno prossimo, se guardiamo anche l’undici in campo stasera, era un undici relativamente giovane, c’erano delle assenze nella rosa, ma l’undici andato in campo oggi, escluso Ronaldo, era un undici comunque giovane, che può crescere, dovrà crescere, con Allegri in panchina, che ha ancora un anno di contratto, ci siederemo a fine stagione per discutere il contratto, ma abbiamo un gruppo tecnico, un gruppo di squadra e un gruppo di leader in società con Fabio Paratici, Marco Re e Giorgio Ricci che mi garantisce serenamente il futuro e la continuità di un futuro prosperoso per la Juventus”.

 

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