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Ipotesi di cessione in casa AC Milan, ma di concreto c’e’ poco per il momento

(di Fabrizio Tomasello – Sport.DiariodelWeb.it) – La squadra del Milan non vince più come prima e allora meglio concentrarsi sul futuro societario. Sembra essere questo il pensiero ricorrente di tutti gli appassionati di calcio simpatizzanti del diavolo, ormai rassegnati all’ennesima stagione fallimentare e proiettati di conseguenza verso un futuro – si spera – più roseo e possibilmente ricco. Perché tutto questo accada diventa fondamentale un passaggio, la cessione da parte della proprietà di un pacchetto di quote azionarie del Milan. Silvio Berlusconi pare essere entrato nell’ordine di idee ma da qui a cedere l’amata creatura ce ne corre. È per questo che da settimane, forse mesi, si parla di ipotetiche cordate interessate al Milan e fantomatiche offerte arrivate ad Arcore, senza che nulla si sia ancora materializzato. 

VULPIS: «DIFFICILE VENDERE SOLO MINORANZA DELLE QUOTE» – E allora proviamo ad analizzare la situazione grazie al parere di un esperto, Marcel Vulpis, direttore responsabile dell’agenzia di stampa Sporteconomy.it. Ritieni possibile che alla fine la famiglia Berlusconi accetti di cedere il pacchetto di maggioranza del Milan oppure pensi che si cercheranno partners disposti ad accontentarsi della minoranza?

«Non credo che oggi ci siano soci disposti a non contare pur avendo pagato, soprattutto se arabi o cinesi (non è nelle loro corde e nel loro modo di fare business). Detto questo può anche essere una acquisizione per step, che chiaramente non verranno mai ufficializzati in modo diretto dai soggetti interessati. Quindi tutto è possibile. Soprattutto nel calcio italiano».

TAECHAUBOL NON HA LA FORZA ECONOMICA – Si parla tanto dell’imprenditore thailandese, giudicato però poco affidabile dal punto di vista finanziario. Il tuo pensiero su Taechaubol?

«Non mi sembra un’opzione verosimile. Credo che la THAI Prime, la società private equity a lui collegata non abbia la forza economica per gestire una operazione così complessa. Se muove come capitale massimo da investire circa 1 miliardo di euro, come fa a metterlo tutto su un’unica operazione. Queste società sono abituate a comprare e a diversificare non concentrandosi mai su operazioni one-shot, troppo rischiose».

SOLO RUMOURS DA SINGAPORE – Oggi il Sole 24 ha lanciato anche un’altra indiscrezione riguardante un’offerta di 970 milioni di euro (rispedita peraltro al mittente da Berlusconi) da parte di un fondo di Singapore. Ti risulta una cosa del genere e se c’è qualcosa di vero di che si tratta?

«No, sinceramente non mi risulta. Poi mi sembra, ad essere sincero, che semplici rumour vengano trasformati in notizie (sempre che lo siano) principalmente per vendere copie dei giornali. Di notizie in giro ne vedo poche in questo momento. Una operazione così complessa ha spesso tempi di attuazione molto veloci (vedi caso Paris Saint Germain) e il tutto viene diffuso solo un minuto dopo la firma».

OPZIONE CINESE È LA PIU’ CREDIBILE – L’ultima opzione, ma non la meno importante, riguarda l’ingresso nel Milan dell’imprenditore cinese Wang Jianlin, proprietario del colosso Wanda Group che pochi giorni fa ha ufficializzato l’acquisto di Infront, per una cifra di poco superiore al miliardo di euro (per la precisione 1,050 miliardi di euro).

«Il magnate cinese mi sembra un possibile e credibile nuovo socio/acquirente, soprattutto se lo stadio dell’AC Milan si trasformerà in qualcosa di concreto e non sarà solo un bellissimo rendering. C’è sicuramente da augurarselo. Wang Jainlin ha la liquidità per poter acquistare il Milan. Un Milan nel segno del “dragone” lo vedrei bene, molto bene. Anche perché il Milan come l’Inter ha un appeal fortissimo in Asia».

UN MILIARDO DI EURO, OK IL PREZZO È GIUSTO – Alla luce di tutte queste considerazioni, quali potrebbero essere gli scenari in casa Milan nell’immediato futuro?

«Di queste tre opzioni venute fuori nei giorni scorsi, sicuramente la pista cinese è quella più reale, anche se, al momento, forse si tratta più di un “desiderata” dei media, che un sogno concreto di Wang Jianlin. Più in generale banca Lazard sta continuando a setacciare il mondo finanziario. Il Milan è un brand-trofeo unico nel suo genere per un potenziale tycoon o magnate russo, o cinese o arabo. La cifra (1 miliardo di euro) potrebbe essere un buon viatico per spingere Berlusconi a cedere. Il gioco potrebbe valere la candela. Sono altrettanto sicuro che la famiglia Berlusconi non svenderà mai un asset di questo profilo. Può vendere, quindi, ma mai svendere».

Il direttore dell’agenzia stampa Sporteconomy intervistato sul tema delle ipotesi di cessione del club AC Milan. 

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Marcel Vulpis

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