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El Shehabi (judoka egiziano) rincara la dose: ”Non mi si chieda di stringere mano a israeliano”

E’ ufficiale: la mancata stretta di mano (al termine della gara) da parte del judoka El Shehabi (Egitto) nei confronti di Ori Sasson (Israele – nella foto in primo piano) non era un problema di “timidezza”. Quanto piuttosto di anti-sportività diffusa (sperando che non vi sia qualche altra ragione magari in ambito religioso). Peccato che la FederJudo egiziana al momento taccia. Il problema però permane ed è anche molto grave, perché gli atti di intolleranza da parte di atleti arabi nei confronti dei “colleghi” olimpici israeliano non sono più eccezioni, bensì la triste regola. In un mondo perfetto El Shehabi (nella immagine qui in basso) sarebbe punito dalla sua stessa federazione e sbattuto fuori del villaggio olimpico perché in netto contrapposizione con i principi e valori olimpici.

Il judoka egiziano Islam El Shehaby in un foto tratta dal web dell'agenzia fotografica Klaus Mueller

Il judoka egiziano Islam El Shehaby in un foto tratta dal web dell’agenzia fotografica Klaus Mueller

Si difende il judoka egiziano Islam El Shehaby, contestato dal Comitato Olimpico Internazionale e non solo per essersi rifiutato di stringere la mano al rivale israeliano Or Sasson che lo aveva battuto nella gara olimpica di ieri. Citato dalla rivista L’Esprit du Judo, l’atleta egiziano sostiene infatti di aver rispettato le regole dello sport e di non aver alcun obbligo di stringere la mano al suo rivale. Ma, allo stesso tempo, dichiara che non gli si può chiedere di stringere la mano di un israeliano. “Stringere la mano al tuo rivale non è un obbligo scritto nelle regole del judo. Avviene tra amici e lui non è un mio amico”, ha detto El Shehaby, 32 anni. “Non ho alcun problema con gli ebrei o con persone di altra religione o di altri credo. Ma per ragioni personali non mi si può chiedere di stringere la mano a chiunque venga da questo Stato, soprattuto di fronte al mondo intero”.
Dopo Yarden Gerbi che martedì sera si era aggiudicata la medaglia di bronzo nella prova di judo, ieri sera l’israeliano Ori Sasson (proprio l’atleta israeliano offeso da El Shehabi) ha conquistato un altro bronzo sempre nella stessa specialità sportiva.

Una immagine tratta dal web del judoka israeliano Ori Sasson oggetto di un atto di anti-sportività da parte di un "collega" egiziano

Una immagine tratta dal web del judoka israeliano Ori Sasson oggetto di un atto di anti-sportività da parte di un “collega” egiziano

Sasson prima di vincere la medaglia aveva battuto precedentemente (nei 32imi) l’avversario egiziano che rifiutandosi di stringergli la mano dopo l’incontro aveva scatenato lo sdegno del pubblico con una bordata di fischi perdendo sia come atleta che come uomo e offendendo profondamente lo spirito di quest’antica arte marziale.

Il neo vincitore, invece, con la medaglia di bronzo al collo ha dichiarato il suo amore per Israele.
«Questa vittoria la dedico a tutti gli israeliani e mi fa piacere aver dato tanto orgoglio a Israele. Non potrei vivere in un altro posto al mondo. Dovunque io vada, poi non vedo l’ora di tornarmene a casa nella mia Israele».

Una immagine della pagina di Facebook di Ori Sasson - judoka israeliano impegnato a Rio2016 categoria oltre 100kg

Una immagine della pagina di Facebook di Ori Sasson – judoka israeliano impegnato a Rio2016 categoria oltre 100kg

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Redazione

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