Editoriali

(Se) questo è un Paese (in)civile. Il caso di Matteo, ragazzo down allontanato
(di Marcel Vulpis) – Quello che è successo a Matteo, ragazzo con sindrome di “down”, allontanato dalla panchina dell’Orbetello volley (come riportato oggi da molti media) da un arbitro troppo zelante, conferma la rigidità mentale di questo Paese: super-rigoroso con Matteo, giovane di 20 anni, che voleva solo stare in

Jonah Lomu, il trequarti entrato nella leggenda del rugby e del marketing
(di Duccio Fumero)* – Molti vedono nel 1995 l’anno in cui il rugby cambiò per sempre. L’anno in cui, dopo la Rugby World Cup in Sud Africa, il rugby divenne ‘adulto’, cioè professionistico e nulla fu più come prima. Facendo storcere ancor oggi il naso ai puristi. Ma, forse, il rugby

Il ricordo dell’archetipo del rugbista moderno: Jonah Lomu
(di Diego Antenozio)* – Ci ha lasciato un’icona del rugby moderno. O forse l’archetipo. Colui che più di qualsiasi altro rugbysta ha contribuito ad ampliare su scala planetaria gli orizzonti di questa disciplina rendendola popolare. Perché dopo il 1995 nel rugby tutto cambiò, anche in virtù dell’esplosione di Jonah Lomu

Heysel: il ricordo e quel calcio maledetto che (non) s’è fermato
(di Massimiliano Morelli) – Heysel è un viaggio a ritroso nel tempo vecchio di trent’anni ma ancora vivo nella memoria. E’ la svolta (maligna) del calcio, è la violenza perpetrata in uno stadio cui oggi hanno cambiato nome – che provincialismo becero – dedicandolo al re Baldovino, è l’assassinio di

Caso doping russo: Lo Sport ha bisogno di anticorpi nell’area dell’etica
(Gianni Bondini) – Una notizia apparentemente piccola può oscurare una grande guerra mediatica? Ci verrebbe da rispondere “no”. Quel puntolino virtuoso, però, può espandersi fino a coprire le notizie nefande. Non temete. Parliamo ancora di sport. La notizia piccola (apparentemente) è stata la presentazione stamattina di un libro raro

Il “gigantismo” russo si spiaggia sullo scandalo doping scoperto dalla WADA
(di Marcel Vulpis) – L’ipotesi di doping di Stato (svelata nelle ultime ore dalla WADA – la Commissione mondiale anti-doping), da parte delle autorità russe, è una ombra sempre più ingombrante sul mondo dello sport del grande colosso dell’Europa dell’Est, che, poco più di anno fa, nel 2014, chiudeva trionfalmente