Editoriale – Bondini, firma preziosa con TEMPI SUPPLEMENTARI

In questa mia seconda digressione voglio ringraziare il collega e “maestro” Gianni Bondini, firma storica della Gazzetta e decano tra i giornalisti esperti di politica sportiva. Grazie a lui abbiamo raccontato e talvolta, come nel caso della simulazione, abbiamo infiammato questa competizione (forse anche troppo). A Gianni rinnoviamo i ringraziamenti come redazione per il suo impegno e lo invitiamo a rimanere tra i nostri “amici” (anche nei prossimi mesi/anni), perchè averlo come firma è un onore oltre che un piacere per i nostri lettori.

Siamo certi che ci riconoscerà che sono ben poche, in questo momento, in Italia le testate giornalistiche che si possono permettere di essere così libere (non solo di esprimere ciò che si pensa, ma anche di ospitare pensieri talvolta distanti dalla linea editoriale). Siamo una testata indipendente, ci onoriamo di essere stati vicini idealmente al programma elettorale di Giovanni Malagò, ma, al tempo stesso, ci permetteremo di criticare, qualora vi fossero le condizioni, perchè, proprio grazie a voci liberi ed indipendenti questo Paese e il CONI stesso possono essere sempre più forti e trasparenti. Grazie ancora al collega Gianni Bondini per il suo contributo e in bocca al lupo a Giovanni Malagò per il prossimo quadriennio olimpico. 

(di Marcel Vulpis) In questa campagna elettorale “lampo” ho fatto due eccezioni alla scelta personale di sospendermi fino al 27 febbraio prossimo, in quanto candidato al Senato della Repubblica nel Lazio (Con Monti per l’Italia). La prima è avvenuta pochi giorni fa quando, dopo una nostra simulazione riguardo al voto della presidenza del CONI, c’era stato un vero e proprio tsunami mediatico. Tutti a cercare di capire chi avrebbe votato questo o quel candidato. Come sottolineai in quell’editoriale, nel segreto dell’urna, chi aveva lavorato bene (Giovanni Malagò) avrebbe raccolto i frutti e così è stato. Il giornalismo non può e non deve influenzare nessuno, oggi come domani. Deve solo raccontare fatti o talvolta fare riflettere e catturare l’attenzione. Come è successo con questa simulazione, che è stata letta da tutti i presidenti federali (oltre che dai due candidati), a conferma del fatto che Sporteconomy, oggi insieme alla Gazzetta dello Sport (con la rubrica “Palazzo di Vetro”), è uno dei punti di riferimento del giornalismo applicato alla politica sportiva. E lo sarà ancora di più con il nuovo presidente del CONI, perchè di fatti e di progetti da raccontare ce ne saranno tantissimi. Ne siamo più che certi.

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Marcel Vulpis

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