Serie A - Serie B

Calcio – Samp cede il marchio alla SelmaBiPiemme per 25 Mln di €

L’U.c. Sampdoria si dimostra all’avanguardia in tema di marketing sportivo. I blucerchiati hanno, infatti, concluso un’operazione senza precendenti nel panorama sportivo tricolore, che porterà nelle casse societarie ben 25 Mln di €.

Secondo quanto riportato dal quotidiano genovese “Il Secolo XIX”, la società del petroliere Garrone cede, per sei anni (fino alla stagione 2011/2012), il proprio marchio alla SelmaBipiemme Leasing, azienda controllata da Mediobanca e da BPM (Banca Popolare di Milano).

Il contratto di cessione, che poi in realtà è un pegno, prevede che la Sampdoria Holding Spa, società che controlla, con oltre il 99% del pacchetto azionario, la squadra ligure, paghi, su base mensile, delle rate alla SelmaBipiemme. Alla fine del periodo concordato, poi, la società di Garrone rientrerà in possesso dell’ormai distintivo “marinaretto”.

L’operazione ha una triplice valenza: da un punto di vista squisitamente finanziario, parte di questo introito va a ripianare i circa 16 Mln di € di disavanzo iscritti nel bilancio doriano al 30 Giugno 2005.

Da un punto di vista commerciale i blucerchiati potranno continuare ad utilizzare il marinaretto, e tutti gli altri simboli societari, a scopo di merchindising e di brand image.

Da un punto di vista gestionale, inoltre, l’apporto di denaro fresco ricevuto da questo business permette alla dirigenza dei “doria” di acquisire un maggiore raggio di azione e di incrementare la propria potenzialità economica sul mercato, senza che questo abbia delle ripercussioni negative sui conti della società. Evitando, così, di far ricorso alla cassaforte presidenziale.

Non trova conferme, infine, l’ipotesi di un’imminente quotazione in Borsa della società. A tal proposito, il direttore generale Marotta ha dichiarato che pur essendo un’esigenza imprescindibile per le società, visto la finalità a scopo di lucro, al momento non esistono le condizioni.
Per un passo del genere – prosegue il dirigente – ci vogliono delle patrimonialità come la proprietà di uno stadio o di un centro sportivo d’allenamento, intorno alle quali, poi, costruire un indotto che sia in grado di produrre reddito.
Scenario, questo, che, visto il forte legame ancora esistente tra le società calcistiche e le amministrazioni pubbliche, è ancora molto lontano dal realizzarsi.

(L.C.)

 

Previous post

Golf - Wie firma, vale già 10 milioni di dollari

Next post

Basket - T-Mobile nuovo partner NBA

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *