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Calcio – Barcellona-Real la sfida degli opposti..ma neanche tanto

El Clasico de Espana sarà il derby dei record e sarà seguito da quasi mezzo miliardo di telespettatori con oltre 1200 persone che lavoreranno alla produzione tv con 32 telecamere posizionate in ogni angolo del campo; e per la prima volta un partita di Liga raggiungerà in diretta tutti e cinque i continenti, coperti da 39 emittenti. In Italia Sky aprirà con un lungo prepartita già dalle 18,30 quando su Sky Sport 1 HD riproporrà la sintesi delle ultime sfide, a  seguire la diretta del match, trasmessa anche su Supercalcio HD.  La sfida delle sfide si infiamma sempre più. E non solo per il botta e risposta tra i due tecnici, il pacato Guardiola e l’irriverente Mourinho. Solo un punto infatti divide il Real Madrid dal Barcellona, il primo con 32 e il secondo con 31 punti; 208 incontri, di cui 85 vinti dal Real (41%), 81 dal Barça (39%) e 42 pareggi. Numeri che contano più che mai stasera, perché i 22 giocatori valgono insieme quasi 4 miliardi; Messi e Cristiano Ronaldo contano da soli rispettivamente 80 e 90 mln. Due squadre che sembrano una quando arriva il momento di spartirsi  i diritti tv: ogni anno incassano 600 mln di revenues televisive, con un 34% dell’introito complessivo previsto per la Liga. Ma Barça e Real sono le due facce opposte di una stessa medaglia, le due grandi che si contendono la scesa, due modi di vivere e di intendere il calcio e la vita. C’è la bontà dei blaugrana contro l’essere sopra le righe dei merengues: Messi testimonial dell’Unicef e Cristiano Ronaldo di una bisca virtuale, Guardiola serio e misurato contro un Mourinho sfacciato e tutt’altro che modesto, un Barça che cresce il proprio vivaio e un Real che compra campioni in giro per il Mondo. Sarà una partita che travalicherà i confini del calcio. Due modi di fare business, due modi per rafforzare il proprio management e la propria rosa ma con un risultato comune: entrambe sono sommerse dai debiti. Secondo  l’economista Jose Maria Gay il Real aveva un debito di 683,3 mln di euro al 30 giungo 2009 (alla fine dell’era segnata dal Presidente Calderon) destinato ad aumentare con Perez fino a raggiungere quota 1 miliardo (dal 2000 al 2009 il debito del Real si è triplicato).Negli ultimi 12 mesi il club ha speso 370 mln di euro, dei quali circa 62 per pagare l’ingaggio di Mourinho, mentre nell’estate del 2009 aveva speso più di 250 mln per comprare Cristiano Ronaldo (94 mln), Kakà (65 mln) e gli altri acquisti. Il Barcellona nel rosso se la passa meglio, i debiti raggiungono “solo” i 400 mln tra cui: 2,5 mln spesi in detective provati e servizi di protezione della residenza del Presidente Laporta, 890 mila euro per biglietti di partite e concerti, 362 mila euro per voli jet privati affittati da due giocatori e da cinque dirigenti, 262 mila euro in ristoranti e mezzo milione di catering in un anno. Non bastano a colmare i debiti neanche le sponsorship multimilionarie con Nike per il team di Guardiola e Adidas per quello di Mou; 30 mln l’anno per il primo e 40 per il secondo. Il caso vuole che proprio i due giocatori più rappresentativi, Messi e Ronaldo, abbiano tra le proprie sponsorizzazioni il brand della  squadra avversaria: l’argentino indossa, per 3 mln l’anno le Adidas F50, il portoghese le Nike Mercurial Vapor per 6 mln. Ma questa anomalia non si limita a loro; nel Barcellona anche Xavi calza Nike e nel Real Sergio Ramos, Albiol, Marcelo e Van der Vaart calciano con Adidas. Scelte opposte, invece, per i jersey sponsor: il Barcellona porta sulle maglie Unicef devolvendo all’organizzazione 1 mln a stagione mentre il Real riceve 18 mln l’anno da Bwin. Le quote Netbet danno favoriti i blaugrana, quotati a 2.15, mentre le merengues sono vittoriose a 3.05, improbabile e quindi più pagato il pareggio, sempre per Netbet, dato a 3.25. Insomma, parlare di Barça-Real e pensare solo al calcio è molto più che riduttivo. C’è un giro di affari con movimenti finanziari da far perdere il controllo ma lì, su quel rettangolo di gioco stasera tutto ciò non conterà: sarà la tecnica, la classe e, perchè no, la fortuna a decretare chi tra le due sarà la dea dell’Olimpo.

Simona Vendittoli

Gli dei non sono in Grecia, stasera è il Camp Nou il tempio del calcio. Barcellona-Real Madrid, Messi-Cristiano Ronaldo e ancora Guardiola-Mourinho, tredici campioni del mondo sul prato verde per incantare centomila tifosi.

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