(di Thomas Gaddo) – Il calcio professionistico italiano è finito nel “mirino” di CVC (società finanziaria britannica che si occupa di private equity, colosso degli investimenti, che gestice un asset per 80,5 miliardi di dollari), che, secondo quanto riportato dai maggiori media italiani, sta trattando con la Lega Serie A, per lanciare un nuovo progetto riguardante i diritti tv, della massima categoria professionistica di calcio italiana.

Infatti, la società con sede a Londra, avrebbe già richiesto, di poter presentare una proposta preliminare, con l’obiettivo, di formare una “new company“, dove convergerebbero i diritti tv a partire dalla stagione 2021, annata in cui scadrà il contratto con Sky e Dazn (emittenti televisive, attuali proprietarie della trasmissione delle partite di Serie A).

Iniziativa potenzialmente a lungo termine, con un accordo tra le parti, che potrebbe durare dieci anni, anche se resta ancora da capire, la valutazione della futura nuova company e soprattutto le regole di governance. La la Lega e i club partecipanti al massimo campionato, riceverebbero subito un’ importante somma di denaro (oltre al garantito flusso di liquidità economica per gli ipotetici dieci anni di contratto), successivamente la “newco” andrebbe a trattare con i broadcaster (emittenti televisive), per la rivendita dei diritti tv. Proposta che però, dovra “confrontarsi”, con la legge Melandri, che impone il bando per i diritti audiovisivi  per il prossimo triennio. L’ipotesi è nell’ordine dei 2 miliardi di euro, secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport.