(di Marco Casalone) – In Francia, dopo la sospensione definitiva dei campionati di Ligue 1 e Ligue 2 decisa dal governo a causa dell’emergenza legata alla diffusione del coronavirus Covid-19, sono in fase di studio diverse soluzioni per fornire un sostegno ai club in questo difficile momento, aggravato dalla recente interruzione del contratto con l’emittente televisiva a pagamento Canal +.

Maxime Saada, presidente della pay-tv transalpina, in una lettera inviata al direttore generale della Ligue de Football Professionel (LFP, l’organo che governa i campionati professionistici francesi) Didier Quillot, ha comunicato di non voler pagare le ultime rate per i diritti TV della stagione 2019-2020 a causa della cancellazione dei tornei, avvalendosi di una specifica clausola dell’accordo che consentirebbe al network tale possibilità: una perdita gravissima per le casse delle società (quantificata in oltre 240 milioni di euro), se si considera che nel 2018/2019 gli introiti derivanti dai diritti televisivi hanno rappresentato il 36% del loro ricavo totale.

Intervenuto ai microfoni della trasmissione After Foot di Radio Monte Carlo, lo stesso Quillot ha confermato che “come è giusto che sia, vista la decisione di interrompere il torneo 2019/2020, Canal + non pagherà le ultime rate della stagione” aggiungendo di essere alla ricerca di soluzioni per salvare il calcio francese

E un aiuto potrebbe venire proprio dal governo, il “responsabile” del blocco dei campionati: la LFP sarebbe infatti in procinto di ottenere un Prêt Garanti par l’État (PGE), un prestito garantito dallo Stato che dovrebbe ammontare a oltre 160 milioni di euro e quindi garantire la sopravvivenza di molte piccole squadre d’oltralpe, nonostante non sia stata ancora decisa la redistribuzione di tale somma tra tutti i club: proprio a tal fine verrà convocata nei prossimi giorni un’assemblea generale straordinaria tra le società, appuntamento che si preannuncia fin d’ora ricco di tensione e

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