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Volano gli stracci tra Zamparini e Baccaglini, l’ex Iena interessata all’acquisto del Palermo

Dopo mesi di silenzio, si torna a parlare del tentativo di acquisto, da parte di Paul Baccaglini. Il 34enne imprenditore, con un passato anche in tv come ex “Iena”, aveva provato ad acquisire la proprietà del Palermo calcio. Tentativo andato più volte a vuoto. Ieri il Palermo calcio, attraverso il sito ufficiale, ha diramato un comunicato sul tema in oggetto:

“Il patron del Palermo Calcio (Maurizio Zamparini, nda – nella foto sopra), confermando di aver acquisito dal proprio ufficio legale di Londra inconfutabili elementi di prova sulle condotte assunte da Paul Baccaglini, sia a danno della società che della propria persona, comunica, ad integrazione del comunicato stampa del 18/03/2018, che, a breve, verrà depositato un esposto a tutela della propria persona presso la competente Procura della Repubblica.
In particolare, dalla attività investigativa, sarebbe emerso che Paul Baccaglini avrebbe utilizzato numerosi documenti (di cui è stata accertata la evidente manipolazione e non autenticità) relativi a studi legali ed istituti di credito per supportare le proprie proposte di finanziamento degli asset del Gruppo Zamparini e di acquisizione della proprietà della Palermo Calcio.

Adesso si attende la risposta di Baccaglini (per un periodo anche Presidente del Palermo calcio) alle accuse pesanti contenute in questo comunicato (con un Zamparini che, comunque, ha ufficializzato la sua uscita dal club consegnando tutte le deleghe al presidente Giammarva).  L’unica cosa certa è che si sta per aprire una lunga e complicata querelle giudiziaria tra i due soggetti. Certamente è una storia che fa riflettere su come, comunque, non esista, ancora oggi, in Italia, una “stanza di compensazione”, dove chi è interessato all’acquisto di un club possa certificare il proprio interesse, così come per il club controllare la bontà dei documenti (oltre all’affidabilità degli acquirenti) a supporto dell’operazione stessa (con la pubblicazione dei documenti in modo trasparente e visibile anche per i media e le tifoserie coinvolte, vero patrimonio da difendere sui diversi territori). E questo, nel 2018, è molto grave. Cioè, è grave che nessuno ci pensi a realizzarla, per dare credibilità ad un calcio sempre più martoriato e in crisi di liquidità finanziaria. 

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Redazione

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