Vela - Nautica

Vela – Il business della 33ima Coppa America

l defender svizzero Alinghi sceglie gli Emirati Arabi per la prossima sfida. Si inizia a febbraio 2010

Bertarelli: la più cara mai vista. Aperta la caccia agli sponsor

La Coppa America parla arabo e per il road show che apre oggi la caccia allo sponsor gli organizzatori dell’America’s cup management sperano in un team Bmw finalmente d’accordo, dopo corsi e ricorsi che hanno avvelenato e allontanato equipaggi e affari.

Alinghi, il defender della competizione vinta a Valencia ormai due lunghissimi anni fa, ha annunciato ieri che saranno gli Emirati Arabi la location per la 33esima sfida. Poco importa che il Deed of gift (il regolamento di Coppa cui Bmw Oracle ha sempre fatto appello per una sfida a due) ponga veti alle gare d’inverno nell’emisfero Nord. Ernesto Bertarelli, patron di Alinghi, ha dalla sua la decisione della corte d’appello di New York che dà diritto al vincitore di scegliere luogo «Valencia o qualsiasi parte del mondo» e date «nel periodo invernale». Larry Ellison di Bmw-Oracle ha invece dettato legge sul cambiamento di scafi.

La Société nautique de Genéve, club velico del team svizzero, ha annunciato che la competizione comincerà l’8 febbraio del 2010 nello specchio acqueo di Ras al-Khaimah, stato e capitale fotocopia del boom immobiliare del Golfo, con tanto di isolotto di sabbia rubato al mare da allestire per i team, con palme, marinas e capannoni tecnici.

Dal punto di vista del marketing, niente da eccepire: intorno al bacino degli Emirati ruotano i business milionari del real estate, i petroldollari di Abu Dhabi e tutte le grandi firme, dai grandi nomi della finanza, alle griffe, che lasciano il marchio in resort di lusso, ma anche in stazioni della metropolitana. I musei europei cercano qui succursali (vedi Guggenheim e Louvre con repliche ad Abu Dhabi entro il 2011 e 2012), mentre un po’ tutte le discipline sportive hanno fatto della regione la loro palestra-vetrina: per esempio la Formula 1 ad Abu Dhabi dal 2009, il golf, il tennis, e infine la vela. In realtà la scelta del paese è soprattutto tattica per i tipi di imbarcazioni ammesse a questa nuova Coppa America. Trimarani e catamarani, infatti, rischiano ben noti collassi con condizioni meteo troppo ventose.

«Sarà la Coppa più costosa mai vista», si è lasciato scappare qualche giorno fa Bertarelli. Nel 2005-2007 ai team è bastato sborsare 100 milioni e i ricavi per l’Ac management sono stati di 90 milioni. Ora tra avvocati, nuove imbarcazioni, crisi e crollo dell’appeal, la cifra di investimento sembra destinata a salire. Tecnicamente per questa edizione gli scafi costruiti sono due e non uno. Inoltre, la caccia agli sponsor comincia oggi (Odlo vestirà il team svizzero).

Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, lo sceicco Saqr bin Mohammad al-Qassimi e l’erede al trono Saud Bin Saqr Al Qasimi ospiteranno l’evento a costo zero (contro i circa 100 milioni sborsati da Valencia per avere nel suo mare due anni di competizioni dal 2005 al 2007). In cambio, arriveranno sponsorizzazioni e una location d’eccezione: il noto Al Hamra Village, resort di lusso da 274 milioni di dollari a 40 minuti dal Dubai international airport, che offre oltre 1.300 unità residenziali, un marina, due hotel, un percorso golf da 18 buche shopping mall e ciliegina sulla torta, un isolotto di sabbia perfetto per i team. Secondo il progetto iniziale l’isolotto collegato con un ponte alla terra doveva ospitare il terzo albergo del resort mai costruito. La Coppa dovrebbe finalmente trasformare le dune di sabbia visibili dalla costa in atollo verde con palme, attracchi e cantiere per le barche. «È un’occasione fantastica ospitare un evento così prestigioso e ci impegneremo a fondo per garantire il successo dell’evento», ha detto l’erede al trono. La parola ora passa agli sponsor.

fonte: ItaliaOggi

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Marcel Vulpis

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