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Il caso della clausola rescissoria da 500 milioni di euro della giovane stella blaugrana Pau Cubarsi

(di Carmelo Pennisi)* – Il 17enne difensore Pau Cubarsi ha deciso di rinnovare il suo contratto con il Barcellona fino al 2027, accettando una clausola rescissoria del valore di 500 milioni di euro. Siamo al totale aggiramento della “Sentenza Bosman”, lo storico provvedimento giurisdizionale adottato dalla Corte Europea di Giustizia nel 1995, che stabilì, di fatto, l’abolizione del vincolo proprietario dei club sui calciatori. Quest’ultimi, in parole povere, cessavano di essere una “merce” e si appropriavano giuridicamente dello status di lavoratori con tutti i diritti e i doveri conseguenti.

Se tu metti in atto, però, una clausola a 500 milioni, stai concretamente comprando (senza nessuna possibilità di appello) la vita lavorativa del calciatore, che non potrà più liberamente decidere niente, sempre lavorativamente parlando (ma sappiamo come il lavoro condizioni poi tutte le altre sfere dell’esistenza), senza il consenso del club (in questo caso il Barcellona). Appare assai evidente, infatti, come nemmeno lo sceicco/emiro più ricco del mondo potrebbe mettere mano al portafoglio e sborsare una cifra folle sotto ogni aspetto. Siamo, quindi, di fronte ad una persona con la consapevolezza non solo di tornare al mondo ante “Sentenza Bosman”, ma di ridursi allo status di ideale “schiavo” (seppure in una prigione dorata, ovvero quella del Barça).

Non faccia impressione questo termine, usato chiaramente come paradosso/provocazione per far capire che se tu non puoi decidere più della tua vita, se non in cambio di 500 milioni, allora (forse) nei meccanismi dell’etica pubblica e della libertà del lavoro qualcosa si deve essere inceppato. A nessuno, contrattualmente parlando, e seppur in presenza di un consapevole libero arbitrio, dovrebbe essere consentito di prendere una decisione simile. In teoria dovrebbero essere le Costituzioni a difenderci, persino dal (potenziale) sfruttamento di noi stessi.

  • scrittore, sceneggiatore di fama internazionale, sport-blogger, tifoso romano del Toro 
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