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Trentalange interviene alla LUMSA di Roma per parlare di Legalità e Sport

Nella giornata di oggi si è svolto, presso l’università LUMSA di Roma, un incontro-workshop su “Legalità e Sport“. Un simposio organizzato dalla “Fondazione Papa Giovanni per lo Sport” in collaborazione con il CSI Roma e l’OINP (Osservatorio Italiano Non Profit). Una tavola rotonda con la presenza di Claudio Marchisio (ex calciatore della Juventus e della nazionale), Alfredo Trentalange (già presidente dell’A.I.A. ed ex arbitro di profilo internazionale) e Sergio Sottani, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello nonché presidente dell’associazione “Rete Sport e legalità per i magistrati“.

L’arbitro deve essere un innamorato delle regole, ma parte dai valori che ha dentro. Ho avuto persone in oratorio che mi hanno insegnato con gioia e allegria di appassionarmi alle regole. Bisogna capire che l’arbitro può essere strumento di pace e non un feroce Saladino. Troppo spesso ci dimentichiamo questo è che ci sono persone fallibili ma innamorate di questo gioco. Le regole danno un grande servizio di giustizia”. Lo ha dichiarato Alfredo Trentalange ex presidente dell’A.I.A. (nella foto in primo piano al tavolo relatori) nel suo intervento al convegno “Palestra di legalità. Disciplina, regole e diritto nello sport” all’Università Lumsa. “Noi dobbiamo aprire canali di comunicazione con le persone. Se investissimo più sulla relazione e meno sul pregiudizio, se ci sforzassimo di più riusciremmo a parlare di più la stessa lingua e si eviterebbero conflitti che viviamo quotidianamente. Siamo una delle nazioni che non conosce le regole e questo è’ un retaggio culturale“, ha aggiunto Trentalange.

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Redazione

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