Tempi Supplementari – I 6 milioni di euro del calcio animano il Consglio CONI

“Nonostante la scomparsa del Totocalcio”, ha aggiunto Giomi, che sull’argomento martella e già ieri ne aveva parlato in Giunta con lo stesso presidente federale Giancarlo Abete (oggi volato ad Amsterdam): “Qual è la logica e quali sono i parametri di distribuzione di parte  dei 411 milioni pubblici?”  
Non c’è bisogno di una chiromante per scoprire che Giomi, come aveva anticipato al Gazzetta delo Sport, nonostante i “prego, scusi, tornerò”, guida una cordata di presidenti (buona parte elettori di Malagò). Digenti che metterebbero il turbo alla loro attività con un contributo maggiore. Nel salone d’onore del Coni sono riecheggiate (pure) parole come “medaglie, dilettanti e numero di tesserati”. Ma, come hanno ricoradato l’ex presidente del Coni (oggi al basket) Gianni Petrucci, il presidente del tennis Angelo Binaghi e quello delle bocce  Romolo Rizzoli: 😯 per cento delle scommesse sportive sono sulle partite di calcio; il contributo Coni finisce ai dilettanti del pallone; i club di serie A e di B non vedono un euro.
Sarà, comunque, la commissione economica del Gran Consiglio del Coni a fornire il quadro della situazione. Ma c’è una zona grigia sul finanziamento del calcio che finora nessuno ha sollevato. Sono i rimborsi agli arbitri di serie A e anche di B, pagati dalla Figc, pure con i contributi Coni. Soldi che finiscono anche  nelle tasche dei fischietti di big-match da stadio “tutto esaurito”. Perché quelle “diarie” alle terne arbitrali non le pagano i club? Una voce di bilancio da cancellare, magari sostenendo piccole Federazioni che ogni quattro anni vanno a medaglia. Senza scomodare censimenti o parametri.

(Gianni Bondini) – Oggi a mezzogiorno il Consiglio Nazionale del Coni si è animato. Dopo la ritualità e il debutto della ministra Josefa Idem. A vivacizzare il dibattito ci ha pensato il presidente dell’atletica Alfio Giomi, che sorridente e pacato ha contestato (anche l’ha chiamata “richiesta chiarimenti”) quel contributo annuale del Coni di 6 milioni alla Federcalcio. “Al di fuori dei parametri contributivi”, quei soldi sono pari al 18 per cento di quanto complessivamente incassano tutte le altre Federazioni.

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Marcel Vulpis

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