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Stadi – L’intervento di Ghirardi (F.c. Parma) sulla privatizzazione degli stadi

Nei giorni scorsi il presidente Tommaso Ghirardi (F.c. Parma) è intervenuto in un convegno a Bergamo (organizzato in occasione del “Centenario” del club) sui nuovi stadi di calcio italiani. Ghirardi ha “stressato” il concetto del forte rapporto che deve esistere tra tifosi e club in ogni importante decisione strategica per la vita della società (come per esempio sul tema degli stadi).


Di seguito il virgolettato dell’intervento del numero uno parmense.


“Non farò mai lo stadio nuovo se la decisione non sarà condivisa con la nostra risorsa primaria, cioè i tifosi. I tifosi del Parma sono 12.000 circa, un parmigiano su 36, tra città e provincia, è abbonato al Parma: è impossibile pensare di non essere in sintonia con queste persone che incontro quotidianamente per strada. La nostra è un’isola felice: a Parma abbiamo dei tifosi eccezionali, un esempio per tutta l’Italia. E’ importante dare patrimonialità alle Società, ma il mio messaggio è: dialoghiamo con i tifosi. E voglio dirlo, prima di tutto, al Vice-Ministro Lolli: non continuiamo a penalizzarli, e cerchiamo di creare qualcosa di costruttivo…”.


“Tutti stiamo valutando la possibilità di privatizzare gli stadi: anche noi abbiamo iniziato a ragionarci su, però noi abbiamo una grande risorsa, cioè i nostri tifosi. A Parma, fortunatamente, non abbiamo mai avuto problemi di ordine pubblico o di squalifica del campo, di risse e problematiche di questo tipo: viviamo in una specie di paradiso terrestre. Noi non vogliamo entrare in contrasto con questa grossa risorsa: per questo motivo questo tipo di idee vogliamo discuterle e condividerle con loro, senza creare malumori o polemiche. Io ho avuto al riguardo anche degli incontri con rappresentanti del tifo organizzato di Parma: loro non condividono l’idea di abbandonare il Tardini, perché, mi dicono che rappresenta la nostra storia, perché siamo cresciuti qui, siamo partiti dalla serie C e non vogliamo perdere le nostre radici. Però posso assicurarli di non aver mai parlato di queste tematiche con il Sindaco.”


“Vorrei condividere questo tipo di scelte con i tifosi, ma facendo loro capire le problematiche che ci sono. Oggi il calcio in Italia vive grazie ai diritti Tv: noi dovremmo strutturare le nostre Società come delle aziende vere, trovando fonti di sussistenza e di ricavi diversi per contribuire alla solidità. La privatizzazione degli stadi può essere la linea giusta, ma rimanendo in sintonia con il parere dei tifosi, che sono la risorsa economica più importante per un club, dopo i diritti Tv – spettatori ed abbonati sono la seconda risorsa dei nostri bilanci. Bisogna far collimare i nostri interessi di Società, per il bene delle nostre squadre, e non certo per l’arricchimento degli azionisti, con gli interessi dei tifosi. Bisogna smussare gli angoli e trovare un’intesa. ”


“Purtroppo anche i tifosi non è che hanno capito bene cosa siano gli stadi nuovi: loro pensano che siano dei supermercati. In realtà sono dei luoghi dove si fa dell’attività sportiva e che possono diventare la loro casa, perché ci devono essere delle aree destinate a loro. Cerchiamo un po’ di dialogo: il pubblico ti dà armonia, voglia di investire, per continuare a far calcio e far sport. ”

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Marcel Vulpis

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