La Lega Calcio necessita di un manager che promuova una "cultura aziendale", mentre sul fronte dei diritti televisivi la forchetta tra i grandi club e le società medio-piccole deve restringersi per garantire una maggiore competitività.

Lo ha detto il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, che stamani ha commentato l’impasse della cosiddetta confindustria del pallone parlando di una Lega Calcio paralizzata da un diffuso clima di diffidenza tra i presidenti delle società di Serie A. "Siamo 20 presidenti e ci fidiamo poco l’uno dell’altro. Facciamo fatica a dialogare", ha detto Preziosi a Radio Uno, "siamo tutti amici, ma visto che ci combattiamo sui campi di calcio facciamo fatica a fidarci. C’è una cultura del sospetto all’interno della Lega, va sconfitta con una cultura aziendale".

A tal proposito Preziosi – che aveva proposto di affidare all’attuale presidente Antonio Matarrese la carica di traghettatore verso una nuova gestione della Lega – ha domandato l’introduzione di figure competenti ai vertici del Palazzo milanese di Via Rosellini. "Serve un manager, bisogna fare qualcosa per far nascere questa cultura aziendale. Bisogna adottare quei sistemi che servono a dare una amministrazione corretta. C’è uno schieramento che tende a conservare quello che c’era fino a ieri, mentre altri vogliono innovare. L’elezione di un manager è indispensabile", ha segnalato il presidente del Genoa.

fonte: Apcom