Serie B

Serie B – Abodi, la B incubatore di talenti

E’ un passaggio del forum al quale il presidente Andrea Abodi ha partecipato al Corriere dello Sport, intervista a cui il giornale sportivo romano ha dedicato oggi due pagine.

Diversi i temi toccati dai due giornalisti Antonio Maglie e Tullio Calzone con il numero uno della Lega Serie B. Proprio parlando di giovani Abodi ha aggiunto di non sentirsi esclusivista sul tema,”c’è anche la Lega Pro”, ma che ci sono indicatori emblematici “che misurano il successo della nostra strategia, come le tante convocazioni nelle Under 20, 21 così come l’età media delle rose, oggi intorno ai 24 anni e abbassato di due rispetto alla precedente stagione”.

C’è poi il tema del giorno, il contratto collettivo: “Lo firmeremo l’8 novembre a Vicenza in occasione del Consiglio federale. Una data scelta non a caso ma per ribadire la nostra volontà di essere sistema. Appunto per questo attorno a quel tavolo ci saranno anche altri soggetti”.

Inevitabile la domanda sulla crescita degli spettatori negli stadi: “E’ una combinazione di fattori non è solo l’arrivo in B di Sampdoria e Verona – sostiene Abodi – Noi abbiamo puntato su molti indicatori, l’età, l’italianità, la territorialità, i rapporti con il terzo settore. C’è inoltre la spettacolarità che le squadre sanno mettere in campo. Questi sono tutti fattori che piacciono alla gente. Tanto che le stesse squadre presenti anche l’anno scorso registrano quest’anno un +19%. Percentuale che tende al 30% con quei valori aggiunti dati dalle grandi città come appunto Genova e Verona”.
 
Una battuta su Zeman:”E’ un valore aggiunto, sdrammatizza ed è capace di ragionare. La mia preoccupazione è che sia qui solo di passaggio”, quindi un occhio al futuro e alla riduzione a 20 squadre: “Non so se accadrà dal 2013 o dal 2014, ma è comunque un primo passo verso una stabilizzazione. Oggi sette squadre della B cambiano categoria con scompensi anche economici forti sia per chi sale che per chi scende”.

Sull’autonomia della Lega di B Abodi parla di “valore intrinseco capace di farci uscire da una logica assistenzialista e di iniziare un percorso autonomo con proprie progettualità, dentro e fuori dal campo”. Come ad esempio un codice edico che combatta la “maleducazione” e, fuori dal rettangolo di gioco, il rapporto con il terzo settore grazie al progetto B Solidale: “Dopo il successo con gli anziani e il Filo d’Argento, adesso ci concentriamo fino a Natale sull’infanzia”. Un’autonomia che, inoltre, la B vuole portare avanti anche con la vendita dei diritti internazionali: “Meglio guadagnare un po’ di meno ed essere artefici del proprio destino. E’ una logica coerente con il cammino che abbiamo intrapreso. C’è inoltre in questo modo una maggiore possibilità di occupare quelle finestre lasciate libere dalle pause della serie A”.
 
Quando gli stadi di Serie B saranno senza barriere chiede Maglie? “Si può già iniziare a valutare caso per caso e faccio fatica a pensare a nostre società che non potrebbero farlo”.

“Vogliamo essere un incubatore di talenti. Saremo ancora più efficaci quando troveremo il giusto equilibrio tra i giovani che crescono nei nostri vivai e quelli che in B vengono a imparare da altre squadre”.
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