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Sci – Bode Miller: nessun problema con Barilla e Nike

Dopo il polverone mediatico sollevato da alcune dichiarazioni di Bode Miller a proposito del doping, gli sponsor personali dello sciatore americano non hanno reagito all’accaduto. I portavoce di Barilla (che versa una cifra stimata in 1 milione di Usd a stagione come "kopfsponsor") e Nike hanno affermato che lo sciatore è libero di esprimere le proprie opinioni.

Un’ipotetica rottura del contratto di sponsorship potrebbe avvenire solo se l’atleta assumesse delle sostanze proibite, ma non è questo il caso, ha spiegato Dean Stoyer di Nike.

Il direttore dell’organo che combatte il doping a livello mondiale (WADA),
Dick Pound, ha sottolineato che le dichiarazioni "Sono piuttosto maldestre, capita che qualcuno parli con ingenuità". Secondo l’interpretazione di Pound, Miller non avrebbe incitato all’uso del doping, ma solamente proposto di rivederne le regole.

In effetti, Miller, da sempre eccentrico e sopra le righe, per spiegare la estema difficoltà dello sci moderno con tante gare lunghe e stancanti, ha lanciato la provocazione di legalizzare alcune sostanze nello sci, secondo lui non pericolose, che limitino i rischi legati alla fatica fisica, la quale porta ad errori molto più dannosi alla salute. In seguito ha poi chiarito che a suo parere il sistema di controlli anti doping è sbagliato perchè livella tutti gli sport, tra loro molto diversi e nello sci alpino ha colpito solo chi ha assunto sostanze inconsapevolmente, mentre tra gli altri sport chi abusa di doping è molto avanti rispetto ai controlli.  (riproduzione riservata)

Dopo il polverone mediatico sollevato da alcune dichiarazioni di Bode Miller
a proposito del doping, gli sponsor personali dello sciatore americano non hanno reagito all’accaduto.

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Sci – Bode Miller: nessun problema con Barilla e Nike

Dopo il polverone mediatico sollevato da alcune dichiarazioni di Bode Miller a proposito del doping, gli sponsor personali dello sciatore americano non hanno reagito all’accaduto. I portavoce di Barilla (che versa una cifra stimata in 1 milione di Usd a stagione come "kopfsponsor") e Nike hanno affermato che lo sciatore è libero di esprimere le proprie opinioni.

Un’ipotetica rottura del contratto di sponsorship potrebbe avvenire solo se l’atleta assumesse delle sostanze proibite, ma non è questo il caso, ha spiegato Dean Stoyer di Nike. Il direttore dell’organo che combatte il doping a livello mondiale (WADA), Dick Pound, ha sottolineato che le dichiarazioni "…sono piuttosto maldestre, capita che qualcuno parli con ingenuità". Secondo l’interpretazione di Pound, Miller non avrebbe incitato all’uso del doping, come sostengono molti media, ma solamente proposto di rivederne le regole.

In effetti, Miller, da sempre eccentrico e sopra le righe, per spiegare la
estrema difficoltà dello sci moderno con tante gare lunghe e stancanti, ha
lanciato la provocazione di legalizzare alcune sostanze nello sci, secondo
lui non pericolose, che limitino i rischi legati alla fatica fisica. (riproduzione riservata)

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