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Sberbank prova ad aggirare le sanzioni finanziarie alleandosi con i cinesi di Unionpay

Dopo le sanzioni a livello finanziario, messe in atto dall’Unione europea e dagli Stati Uniti nei confronti della Russia, Sberbank (la seconda banca russa per volumi di affari – nella foto in primo piano il logo aziendale) sta lavorando all’idea di utilizzare un sistema di pagamento alternativo (attivo soprattutto in Cina e gestito dal circuito internazionale Unionpay). China UnionPay è l’unica realtà che può emettere carte di credito sul territorio della Repubblica Popolare cinese. Fondata il 26 marzo 2002, China UnionPay opera sotto l’autorizzazione della Banca Popolare Cinese ed è l’unico consorzio interbancario attivo in Cina.

A riferirlo è l’agenzia russa Interfax, che sottolinea come Sberbank, nonostante le sanzioni annunciate dai colossi Visa e Mastercard (con la sospensione delle operazioni a causa dell’invasione dell’Ucraina), non impatteranno sulle attività dei proprietari russi di carte di credito.

“Sberbank sta lavorando sulla possibilitò di emettere carte con Mir-UnionPay”, ha dichiarato in una nota la banca russa. “Stiamo già lavorando all’emissione di carte UnionPay, il sistema di pagamento nazionale della Cina. Con questo sistema, possiamo effettuare pagamenti in 180 Paesi nel mondo”, ha detto Alfa Bank sul suo account Telegram. Secondo le agenzie di stampa russe, anche Rosbank, Tinkoff-Bank, Raiffeisen e MKB stanno investendo sullo stesso progetto.

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Redazione

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