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Rassegna stampa – I numeri di FRANCE2016, prossima sede dell’Europeo di calcio

“Euro2016 finisce nelle mani dei francesi”

Il giro d’affari dell’evento continentale a marchio Uefa è stimato in 4 miliardi di euro.

Rinnovati completamente gli stadi dei transalpini per 1,2 miliardi di euro.

di Marcel Vulpis (ITALIAOGGI)

La Francia ospiterà gli Europei di calcio del 2016. Questo il verdetto dell’Uefa, che, per la seconda volta, dopo la candidatura di Euro2012 (vinta poi dal binomio Polonia-Ucraina) boccia il dossier italiano, troppo debole anche questa volta sotto il profilo dell’impiantistica sportiva. I transalpini che hanno vinto sulla Turchia per sette voti a sei, entro il 2013 saranno nettamente più avanti del nostro Paese con stadi di calcio nuovi o completamente rinnovati e con investimenti, solo in questo settore, per oltre 1,2 miliardi di euro.          In gioco c’è, al di là degli stadi, un giro d’affari pari a 4 miliardi di euro, con flussi turistici per 3 milioni di persone. Organizzare un Europeo di calcio, infatti, è un business per il Paese ospitante e traina sicuramente l’economia nazionale fino al termine della manifestazione. La delegazione francese ha spinto proprio su questo tasto chiedendo, senza mezze parole, di votare per France2016, perché l’evento è considerato strategico per il rilancio del sistema transalpino nel suo complesso. A bocca asciutta, invece, la delegazione tricolore, che aveva puntato sul tecnicismo di un dossier che, però, non ha convinto fino in fondo gli esaminatori. Troppo pochi gli investimenti a supporto degli stadi (circa 760 milioni di euro), che, anche in caso di vittoria, non avrebbero cambiato radicalmente la propria immagine. I nuovi impianti, tra l’altro, erano solo tre ed uno di questi (il Delle Alpi della Juventus) era già a budget indipendentemente dalla vittoria o meno della candidatura tricolore. Un ulteriore punto di debolezza è stata la mancata approvazione del disegno di legge Lolli-Butti, proprio sull’impiantistica sportiva. La proposta di legge è transitata per la commissione cultura della Camera dei Deputati, ma sono state troppe le richieste di modifica rispetto al testo originale approvato, invece, all’unanimità al Senato. Bisognerà adesso capire se il tema dell’impiantistica sportiva, con particolare attenzione al mondo del calcio, è al centro dell’agenda della politica e del sistema sportivo italiano o se per realizzare determinati investimenti il nostro Paese ha bisogno esclusivamente dei cosiddetti “grandi eventi”. La Francia, invece, sta seguendo una politica completamente opposta. Il governo transalpino, cinque anni fa, ha promosso con forza lo sviluppo di nuovi stadi. A tre anni da Euro2016 il comitato organizzatore d’oltralpe potrà scegliere i nove impianti ufficiali all’interno di una “rosa” di 18 strutture, di cui alcune di ultima generazione, come nel caso di Bordeaux, Lille, Nizza e soprattutto Lione (l’OL land, la nuova casa del club pluricampione di Francia costerà oltre 300 milioni di euro). Senza considerare che la proposta dei “cugini” francesi poteva contare sulla forza della capacità ricettiva (80 milioni di visitatori nel 2008 e prima destinazione turistica a livello mondiale) e sulla percentuale di tifosi di calcio che sognavano, fino a ieri, di poter ospitare Euro2016 (circa l’86% della popolazione). Un sospiro di sollievo anche da parte delle aziende che attendono di entrare nel giro di affari degli investimenti infrastrutturali (circa 1,5 mld di euro) attivati dal governo già a partire dai prossimi mesi. Per l’Italia adesso è il tempo dei processi e delle riflessioni, per capire come rilanciare l’immagine globale del calcio, spesso penalizzato dalle continue bocciature in ambito internazionale. 

France2016 sarà un grande affari per i cugini d’oltralpe. Il quotidiano economico "ItaliaOggi" ha realizzato un focus sulla vittoria della Federcalcio transalpina, prossima sede dell’evento a marchio Uefa. (nella foto la divisa dei "galletti" prodotta da Adidas per il Mondiale di calcio di SudAfrica2010). 

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Marcel Vulpis

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