Paddy Power e Meloni, Fratelli di Web sul caso Rouhani
La visita a Roma del presidente iraniano Rouhani ha scatenato l’interesse di media ed addetti ai lavori, soprattutto dopo il caso delle statue coperte (come gesto di omaggio alla fede islamica della delegazione iraniana). Il giorno dopo la stampa italiana ha graidato allo scandalo anche perché non si è ancora capito chi ha dato l’ordine di coprirle (per la cronaca il ministro Dario Franceschini e il premier Matteo Renzi si sono smarcati rispetto a questa gaffe).
Ecco che allora è scoppiata l’ironia e la satira, pane quotidiano per tutti gli internauti. I primi a sfruttarne l’onda mediatica sono stati come da tradizione gli uomini della comunicazione di Paddy Power che, su Twitter, https://twitter.com/PaddyPowerItaly non hanno avuto timori reverenziali nel mettere le mutande verdi tipiche del bookie irlandese al David di Donatello con tanto di claim “Al David ci pensiamo noi“. Un modo simpatico per tornare sulla gaffe delle #statuecoperte e per riflettere sulle scivolata dei boairdi di Stato.
Sempre sullo stesso filone il fotomontaggio di Fratelli d’Italia e della Giorgia Meloni, che ha inscatolato il Vaticano, per difendere il diritto di tutelare la propria cultura, identità e fede religiosa (quella cattolica naturalmente) sul territorio tricolore.
Giorgia Meloni, ha postato oggi su Facebook in vista dell’arrivo dell’emiro del Qatar a Roma e dopo la polemica scoppiata per il caso delle statue di nudo oscurate in occasione della visita istituzionale in Italia del presidente dell’Iran Rouhani.
«Dopo le statue classiche di nudo dei Musei Capitolini coperte per non dare fastidio al presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Rouhani – ha scritto Giorgia Meloni su Facebook – , ecco in esclusiva mondiale il piano di Matteo Renzi per non urtare la sensibilità dell’emiro musulmano del Qatar Al-Thani in arrivo oggi a Roma».
Comunque vada, sia Paddy Power sia la Meloni, sono saliti agli onori della cronaca, conquistando le vette della viralità sul web.
Nel frattempo è intervenuto in modo ufficiale anche Dario Franceschini, ministro della Cultura. “Io penso che ci sarebbero stati facilmente altri modi per non andare contro la sensibilita’ di un ospite straniero cosi’ importante senza questa incomprensibile scelta di coprire le statue “. Cosi’ il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, ha risposto ai cronisti in merto alla polemica sulla decisione di coprire le statue dei musei Capitolini i in occasione della visita del leader iraniano, Hassan Rohani. Parlando fuori dal Colosseo , dove si era appena conclusa la vsitia di Rohani, Franceschini ha aggiunto: “Nè il sottoscritto, né il presidente del Consiglio erano stati informati di quella scelta di coprire le statue”. “Penso che ci sarebbero stati facilmente altri modi per non andare contro alla sensibilita’ di un ospite straniero cosi’ importante senza questa incomprensibile scelta di coprire le statue”, ha aggiunto il ministro.
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