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Federsupporter: Da due anni raccontiamo queste anomalie del sistema

Il sindacato nazionale dei tifosi (Federsupporter) presieduto dall’avv. Alfredo Parisi ha rilasciato una nota sullo scandalo ribattezzato dai media “Operazione Fuorigioco”. Di seguito il testo. 

Dopo le varie “Calciopoli”, “Calcioscommesse”, “Dirty Soccer”, “Calciomalato”, “Treni del gol”, eccoci ora a “Fuorigioco”.

Stamane quasi tutti gli organi d’informazione danno notizia che ben 64, tra dirigenti, procuratori e calciatori, sarebbero stati iscritti dalla Procura della Repubblica di Napoli nel registro degli indagati, poiché, nel periodo 2009 – 2013, si sarebbero resi autori, secondo l’accusa, “in maniera sistematica”, di reati, quali quelli di evasione fiscale, false fatturazioni e, probabilmente, di riciclaggio.

Gli aspetti di cui si occupa l’indagine in corso erano stati ampiamente e dettagliatamente evidenziati ed esaminati da Federsupporter già da alcuni anni or sono (vedasi, in particolare, al riguardo, la Nota risalente al 26 giugno 2013, consultabile sin da allora sul nostro sito www.federsupporter.it e che, per comodità di riferimento, si ripubblica in allegato al presente Comunicato, nonché, da ultima, la Nota del 18 gennaio scorso, pure consultabile sullo stesso sito).

Ne consegue che solo chi non voleva sapere ha potuto ignorare quanto Federsupporter aveva segnalato da tempo, inascoltata, fatta salva qualche rara eccezione, evidentemente ritenuta dalla gran parte degli organi d’informazione un fastidioso “Grillo parlante”, di disturbo ai soliti “manovratori”.

E’ opportuno ribadire che, secondo la nostra Costituzione (art. 27, secondo comma), nessuno può essere ritenuto colpevole fino a sentenza definitiva di condanna.

Sul piano dell’ordinamento sportivo, è, altresì, opportuno ricordare che, secondo l’art. 11 del Codice di Comportamento Sportivo del CONI, sono immediatamente sospesi in via cautelare dalle cariche sportive ricoperte i componenti degli organismi del CONI, nonché delle Federazioni sportive nazionali, coloro i quali siano stati condannati, ancorchè con sentenza non definitiva, per i delitti indicati nell’allegato A al predetto Codice: delitti tra i quali potrebbero essere ricompresi quelli di cui all’indagine in corso e/o che potrebbero emergere dall’indagine stessa nel prosieguo di essa.

 

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Redazione

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