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NUOVO STADIO PARMA: IL TARDINI CAMBIERA’ NOME

(di Mattia Celio) – Nella giornata di ieri si è tenuto il terzo incontro sulla questione del nuovo stadio dell’A.C Parma. Secondo fonti vicine al club il Tardini, dopo la demolizione e la ricostruzione, cambierà nome e prenderà quello di uno sponsor.

Come ha dichiarato il vicesindaco Marco Bosi, il nome del brand commerciale affianco a Ennio Tardini è strategico per trovare un equilibrio economico finanziario, come lo è stato per i già esistenti Mapei, Gewiss e Allianz Stadium (rispettivamente stadi di Sassuolo, Atalanta e Juventus).

Come riportato dalla Gazzetta di Parma, il suo stadio costerà poco più di 90 milioni di euro, sarà all’insegna della sostenibilità e ospiterà, oltre che le partite casalinghe del Parma, quelle della Nazionale e alcuni concerti, mentre la capienza scenderà da 22mila a 15 mila per avere maggiore comfort.

Per quanto riguarda invece i tempi di lavoro, sulla questione è intervenuto il dirigente del Parma Stefano Perrone che ha ribadito l’obiettivo di accorciare al massimo i tempi di chiusura dello stadio. Si spinge a fare in modo che il Tardini possa restare chiuso per non più di 18 mesi.

Proprio a causa della futura impraticabilità della struttura, i dirigenti della società emiliana hanno immediatamente avviato i contatti con altre società per valutare dove poter andare a giocare. Al momento le ipotesi più accreditate sono le città di Bergamo, Piacenza e Cesena.

Come nei precedenti incontri si è discusso anche sulla questione economica del progetto, nella quale Daria Jacopozzi, consigliera Pd del Comune di Parma, è apparsa titubante sulla sostenibilità non escludendone neanche una crisi se il progetto non dovesse andare in porto. Del parere contrario è il responsabile finanziario del club Valerio Casagrande che ha voluto sottolineare quanto la società stia dando la massima attenzione alla profittabilità.

Sull’iter politico e amministrativo è intervenuto il presidente del Consiglio comunale Alessandro Tassi Carboni, che ha dichiarato che il progetto, dopo un primo passaggio, tornerà in aula per l’attivazione del diritto di superficie, che può essere concesso dal Consiglio. Prossime sedute in programma saranno il 15 e il 29 novembre.

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Redazione

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