La decisione è dolorosa non soltanto per il nuoto ma anche per lo sport nazionale. Lo ha spiegato Marco Durante, presidente de LaPresse, lo scorso 25 giugno in un comunicato diffuso alla stampa: «Sono molto amareggiato ma è la decisione giusta da prendere. Al di fuori della regione Piemonte nessuna istituzione locale si è interessata al mio progetto. Anche la Fiat, nostro partner principale, ha deciso di interrompere l’accordo di sponsorizzazione facendoci inoltre pagare ogni minuto di utilizzo degli spazi acqua della piscina. Ho portato il nuoto ad alti livelli a Torino, ma questa città non si è dimostrata interessata lasciandomi solo».

L’investimento totale per portare avanti queste attività risale al 2004, quando Marco Durante, presidente dell’agenzia fotografica LaPresse (fatturato intorno ai 10 milioni di euro) rileva i diritti sportivi dalla Sisport Fiat e utilizza i suoi impianti. L’attività non si limita solo al nuoto ma comprende anche una squadra di pallanuoto, la Torino81, che con il tempo arriva in serie A2. Nel 2005 la società prende ufficialmente il nome dell’azienda del presidente, e nel Consiglio d’amministrazione entrano i rampolli di due famiglie dell’area Fiat: Lapo Elkann e Cristiano Fiorio. A Torino arrivano nuotatori di vertice, ma si dà anche il via a un’attività di base che porta a 300 gli atleti tesserati. Il budget iniziale annuo è nell’ordine di 1.5 mln di euro. Per portare avanti questo progetto servono però altri importanti marchi di supporto, oltre all’intervento diretto delle istituzioni (regione, provincia, comune). Proprio queste ultime, secondo la tesi di Durante, non l’avrebbero aiutato a coronare questo sogno imprenditoriale. 

LaPresse di Torino, una delle principali società di nuoto italiane, smetterà l’attività al termine della stagione agonistica in corso. I suoi circa 300 nuotatori affiliati, tra cui i nazionali azzurri Luca Marin e Chiara Boggiatto, saranno lasciati liberi di cercarsi altre sistemazioni a parametro zero