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NATIONS CHAMPIONSHIP: LA NUOVA COMPETIZIONE DA 5 MILIARDI DI STERLINE

Sei Nazioni e Rugby Championship insieme a partire dal 2022

(di Ilde Verrino) –  Nations Championship. Sarà questo il nome del nuovo torneo mondiale di rugby, che potrebbe partire dal 2022. Secondo quanto riportato da Il Sole 24ore, la federazione internazionale “World Rugby” avrebbe proposto di dividere, principalmente tra le 12 protagoniste del torneo, cinque miliardi di sterline nell’arco di 12 anni. Idea appoggiata anche dall’azienda di marketing  sportiva Infront sports and media, la quale venderebbe i diritti tv e acquisirebbe le sponsorizzazioni della competizione.

Il format – Secondo la proposta, la competizione si svolgerà ogni due anni, ma non durante la Coppa del Mondo. Verranno formate due divisioni di merito: la prima comprenderà le 12 squadre che partecipano al Sei Nazioni in Europa e al Rugby Championship nell’emisfero meridionale, con l’intento appunto di tutelare e rinforzare i due tornei. Le squadre delle varie nazioni giocheranno 11 partite ciascuno, affrontandosi tra loro e non più solo tra rivali interne come accade ora (i match contro le formazioni dell’altro emisfero si disputeranno nelle finestre di luglio e novembre). Verrà poi stilata una classifica complessiva dei punti accumulati e le prime due di ciascun torneo saranno qualificate alle semifinali. In conclusione ci sarà una finalissima che, secondo alcune indiscrezioni, verrà disputata in uno degli stadi europei (Barcellona, Wembley o Berlino).

Ci sarebbero, poi, le questioni legate alla promozione e retrocessione, a partire da due fattori: lo spareggio tra le ultime del Nations Championship “A” e le prime del Nations Championship “B”; inoltre i guadagni delle squadre che attualmente partecipano al Sei Nazioni e al Rugby Championship non verrebbero toccati i fino al 2033.

Le difficoltà Mentre le federazioni del Rugby Championship sarebbero favorevoli all’idea del Nations Championship, in Europa non mancano i dubbi, soprattutto per quanto riguarda Inghilterra e Scozia. Ciò sarebbe legato a diversi fattori, primo fra tutti la perdita di autonomia di cui godono le grandi d’Europa. Il Sei Nazioni, infatti, è il torneo  preferito dagli spettatori e senza dubbio il più ambito da parte degli investitori.

Tra le alternative, per esempio, ci sarebbe la società finanziaria britannica specializzata in private equity, CVC Capital Partners, che vorrebbe acquistare una quota del 30% del Sei Nazioni per 500 mln di sterline (da dividere in sei). La CVC inoltre, ha fatto da poco il suo ingresso nel mondo del rugby acquistando per 200 mln di sterline il 27% della società che gestisce la Premiership, cioè il massimo campionato inglese di rugby.

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Redazione

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