Media – Il commento di Sporteconomy per ASSOSPORT

2010: UN ANNO DI NAVIGAZIONE A VISTA

 

Vancouver e SudAfrica per trainare un mercato già sofferente per la crisi contingente

 

di Marcel Vulpis*

 

 

La stagione 2010 appena iniziata sarà una delle più difficili per l’economia tricolore nel suo complesso, e per il comparto dello sport, che è strettamente collegato a quello dell’abbigliamento/calzatura e dell’attrezzatura tecnica. La discesa dei consumi e la minore capacità di acquisto delle famiglie italiane sono due elementi che non fanno presagire nulla di buono anche per i prossimi mesi e sono molti gli addetti ai lavori (soprattutto tra gli economisti) che prevedono un rilancio del mercato, nel suo complesso, non prima, comunque, della seconda parte dell’anno.

Uno scenario quindi difficile, di navigazione a vista, che conferma la crisi della scorsa stagione, aggravata dalla difficoltà di molte famiglie sul fronte del lavoro e di molti imprenditori (soprattutto i titolari di PMI) sul terreno dell’accesso al credito.

Fondamentali saranno le politiche di sostegno governative e regionali attivate, nei prossimi mesi, proprio per “rivitalizzare” questo comparto, che, da sempre, segue dinamiche cosiddette “cicliche”.

I dati dell’NPD group, per quanto riferiti al confronto 2008 su 2007, possono servire a fotografare una serie di trend. La “calzatura” (nel periodo preso in esame) ha registrato in Italia affari per 1.571 milioni di euro, con una contrazione dell’1%. Una situazione controbilanciata dal +1% dell’attrezzatura (1.531 mln). Dolenti note, invece, sui segmenti dell’abbigliamento (3.278 mln/-9%) e delle “bici e relativi accessori” (754 mln/-3%). Il pubblico dei consumatori non ha rinunciato all’attrezzatura, per esempio, ma non sta spendendo su capi di abbigliamento, che, all’interno dei quattro segmenti della sporting goods industry, è quello più penalizzato. E’ legato infatti a mode/tendenze, che stridono proprio in un momento di crisi contingente, per non dire, ormai, perdurante.

Elementi di rottura a favore della sporting goods industry potranno, però essere i due eventi internazionali dell’anno: i Giochi di Vancouver (per il comparto invernale) e il Mondiale di calcio in Sudafrica (a sostegno di quello estivo). 

 

* giornalista e direttore dell’Istituto di Ricerca Sporteconomy

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Marcel Vulpis

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