La lezione, che si è svolta nell’aula C della Facoltà di Economia, ha visto il dirigente del club partenopeo confrontarsi con i presenti sulle necessità delle società sportive moderne, sull’evoluzione che il sistema calcio sta affrontando e sui segreti di una buona organizzazione societaria.

Nel corso del suo intervento il Direttore ha posto particolare attenzione sulla necessità del calcio italiano di avere nuove figure professionali ad alta specializzazione: “Lavorare nel mondo del calcio è il sogno di tante persone, ma la passione per lo sport e la disponibilità, caratteristiche sempre preziose, non sono più sufficienti ad una società sportiva d’alto livello. Quello che oggi un club/azienda sportiva deve ricercare nel mercato del lavoro sono persone capaci, volenterose e con un alto grado di specializzazione. Gli ambiti nei quali è possibile dare valore aggiunto sono diversi – ha continuato Marco Fassone – dal marketing al commerciale, dall’ambito amministrativo, sempre più importante, a quello della gestione degli impianti. Io credo molto nel valore che i giovani preparati possono dare ad un progetto di crescita di un club professionistico.”

L’interesse dell’aula si è poi soffermato sull’analisi delle nuove regolamentazioni previste dalla UEFA in ambito di “Fair Play Finanziario” e a tal proposito il Direttore ha specificato: “L’iniziativa della UEFA credo che possa essere un’occasione di crescita del movimento calcistico non solo italiano. L’applicazione di questi regolamenti porterà ad un progressivo cambiamento nella gestione economica dei grandi club europei rendendo il mondo del calcio un interlocutore più credibile e appetibile per investitori e imprenditori oggi esterni a questo ambiente.”

L’interessante confronto si è poi concluso con una sessione di dibattito tra i presenti in merito alle attuali possibilità di crescita per un club ambizioso soffermandosi in particolare sull’importanza che lo stadio può avere in questo processo: “Oggi la struttura societaria necessità di due realtà parallele che dialoghino, collaborino e si compensino l’una con l’altra: l’area sportiva e quella business. Un progetto serio di crescita per una società sportiva non può prescindere o tralasciare una di queste due aree perché l’assenza o anche il solo scompenso tra le parti renderebbe il cammino difficoltoso se non impossibile. In questo scenario lo stadio diventa certamente una componente fondamentale per lo sviluppo del progetto in quanto non solo potenziale fonte di ricavo ma anche anello di congiunzione tra la parte sportiva e quella gestionale del club.”