Marketing – Il calcio dilettantistico ragiona in grande

Il primo club è stato acquistato quattro anni fa dallo stilista belga Dirk Bikkembergs, inventore dello sport fashion. Il progetto imprenditoriale prevede la ristrutturazione dello stadio e la costruzione di un ristorante, oltre a un grande punto vendita Bikkembergs già esistente. Dopo quattro anni di militanza in Eccellenza, la squadra è riuscita nel salto di qualità e di categoria e in questa stagione si sta confermando ad alti livelli. Il Fossombrone è sicuramente il migliore esempio di calcio business in Italia (sotto il profilo dilettantistico).

Il Santarcangelo, invece, si fonda su un progetto ancora più audace. Al grido di "Diventa presidente e manager del Santarcangelo", alla modica cifra di 60 euro l’anno, chiunque può diventare proprietario di una fetta della società e interferire nelle decisioni tecniche e amministrative. Squadramia.it è la prima associazione di tifosi in Italia a promuovere questo progetto innovativo nell’ambito del business sportivo. Acquistare e gestire una squadra di calcio on-line, osservare e proporre giocatori da acquistare, suggerire un modulo alternativo, preparare la formazione e, infine, seguire la partita allo stadio o comodamente seduti sulla poltrona di casa: la nuova frontiera del fantacalcio.

Questi due esempi di gestione alternativa di una squadra di club, in un business, come quello del calcio, con il meno davanti come segno di riconoscimento e milionari passivi di bilancio, possono offrire una interessante chiave di lettura. Non è un caso che esperimenti di questo tipo prendano forma nel calcio di provincia. Una società di serie D ha costi molto più bassi di una di serie A o B. E, di conseguenza, si può rischiare di più, sapendo che, in caso di fallimento, si cade da un’altezza piuttosto bassa. In compenso, se questi modelli alternativi si dovessero dimostrare vincenti, si aprirebbero scenari futuri inimmaginabili.

Ma il calcio di provincia è ricco di sorprese e ha il compito di funzionare proprio da volano per tutta l’economia del pallone. Le piccole società non devono emulare i grandi club di fama internazionale (e di ingenti passivi); devono invece proporre soluzioni nuove e flessibili, in grado di adattarsi al mutevole business del mondo del calcio. Poi, se il progetto si sarà dimostrato vincente, saranno le grandi società a imitare questi campioni di provincia.

La serie D italiana riserva sorprese spesso inaspettate. In testa al girone D c’è una coppia di squadre molto singolari sotto l’aspetto del marketing e della gestione societaria: il Fossombrone Bikkembergs e il Santarcangelo.

 

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Marcel Vulpis

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