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La USWNT riceverà 24 milioni di dollari per un accordo finalizzato alla parità retributiva di genere della US Soccer

(di Emanuele de Laugier) – Le 28 giocatrici della nazionale femminile di calcio degli Stati Uniti (USWNT), che hanno intentato una causa per “discriminazione di genere” contro la US Soccer, hanno raggiunto un accordo da 24 milioni di dollari con la federazione calcistica a stelle e strisce, ponendo fine ad una lunga disputa sulla parità di retribuzione e sulle condizioni di lavoro che risale al 2016.

Secondo i termini dell’intesa, depositati il 22 febbraio 2022 in un documento in tribunale, le 28 calciatrici riceveranno 22 milioni di dollari come compenso diretto da US Soccer, mentre gli altri 2 milioni di dollari verranno utilizzati per gli obiettivi post-carriera delle giocatrici e per le iniziative di beneficenza relative al calcio femminile.

Inoltre, secondo quanto riferito, la US Soccer si impegnerà anche a pagare equamente le nazionali maschili e femminili di calcio per tutte le amichevoli e per tutti i tornei ufficiali.

“Arrivare a questo giorno non è stato facile”, hanno affermato l’USWNT e la US Soccer in una dichiarazione congiunta. “Le giocatrici della nazionale femminile statunitense hanno ottenuto un successo senza precedenti mentre lavoravano per ottenere la parità di retribuzione per se stesse e per le future atlete”.
L’intesa rimane subordinata alla negoziazione del nuovo accordo di contrattazione collettivo (CBA) tra l’USWNT e la US Soccer, che dovrebbe risolvere tutte le rivendicazioni in sospeso nella causa, che verrà elaborato entro la fine di marzo quando scadrà quello attualmente in vigore.

La disputa è stata lunga e, alla fine, anche costosa per la US Soccer, messa sotto i riflettori per la prima volta nel 2016, quando cinque stelle dell’USWNT, tra cui Megan Rapinoe (stella della nazionale USA) e Alex Morgan, hanno presentato una denuncia per discriminazione salariale alla Commissione per le pari opportunità del lavoro degli Stati Uniti.
Tre anni dopo, pochi mesi prima del loro trionfo ai Mondiali di calcio femminili del 2019, 28 membri dell’USWNT hanno intentato una causa contro la US Soccer, accusando la federazione di “discriminazione di genere istituzionalizzata”.
La conseguente battaglia giudiziaria ha portato alle dimissioni di Carlos Cordeiro, che ha lasciato la carica di presidente dell’ente governativo calcistico statunitense nel marzo 2020, pochi giorni dopo che la US Soccer ha dichiarato in un documento che giocare per la nazionale maschile degli Stati Uniti comporta “più responsabilità” e richiede “un maggiore livello di abilità”.

A maggio 2020, le giocatrici si sono viste respingere dal tribunale le loro richieste per la parità retributiva, decisione su cui hanno fatto successivamente appello. Alla fine dello stesso anno, l’USWNT ha raggiunto un accordo con l’US Soccer per le condizioni di lavoro ineguali (non per la parità di retribuzione).
Con l’intesa raggiunta il 22 febbraio 2022, nonostante la cifra sia poco più di un terzo rispetto ai 66 milioni di dollari richiesti dalle giocatrici nella causa del 2019, Megan Rapinoe, sempre in prima linea per questa battaglia per i diritti delle calciatrici, ha dichiarato al sito “The Athletic” che è stata “un’enorme vittoria”.

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Redazione

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