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La Juventus accelera sul terreno degli sponsor, nonostante il lockdown  

Già nel febbraio del 2020, poche settimane prima del lockdown, la Juventus aveva lanciato un “messaggio” importante sul mercato delle sponsorship sportive, prolungando e ampliando il contratto commerciale con il brand internazionale Allianz (attuale title sponsor dell’impianto).

Un accordo “monstre” con visibilità sulla maglia di allenamento della prima squadra e alcuni diritti di sponsorizzazione legati al settore femminile (la “Juventus Women” ha conquistato l’ultimo titolo nazionale), nonché l’estensione del naming rights dell’Allianz stadium per 7 stagioni sportive, a partire dal 1° luglio 2023 e fino al 30 giugno 2030.

Il sodalizio, nello specifico, prevede un corrispettivo complessivo di 103,1 milioni di euro, che si aggiunge tra l’altro a quanto previsto dagli accordi già in essere.

Più in generale, se si analizza il valore della maglia bianconera, in questa nuova stagione, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio record per il mercato nazionale (ben 36 aziende all’interno di 6 diversi format, incluse le posizioni sulla maglia). Grazie anche al ritorno di Cygames (azienda nipponica specializzata nella produzione di videogames), nel ruolo di back sponsor, la jersey bianconera supererà i 100 milioni di euro (Adidas spenderà 51 milioni di euro annui, il main sponsor Jeep ulteriori 42). Nessun’altra divisa dei club di “A” può avvicinarsi a questo valore su base stagionale.

L’area commerciale guidata da Giorgio Ricci (Chief Revenue Officer) ha visto anche il rinnovo di Randstad (fino al 2022) e Nilox (mobilità elettrica su due ruote), oltre all’ingresso di una serie di nuovi partner, di profilo internazionale, come Lavazza (caffè), Raffles (finanza), Parimatch e OB Sports (scommesse). Questi ultimi due marchi, legati al mondo del betting, potranno operare, nel pieno rispetto del “Decreto Dignità” (l’attuale normativa vieta, nel nostro paese, le pubblicità e le sponsorizzazioni dei bookmaker) solo all’estero. Quindi ad eccezione dell’Italia, o, esclusivamente, nel Sud-est asiatico, come nel caso di OB Sports (annunciato nelle ultime ore dalla dirigenza bianconera).

Proprio il settore delle “regional partnership” sarà oggetto di particolare attenzione, grazie anche alla presenza in squadra dell’icona Cristiano Ronaldo (CR7). In questo segmento sono presenti, dalla precedente stagione, anche China Merchants Bank (finanza) e Dashing (attiva nel settore dei profumi e dei prodotti per la cura della persona).

I campioni d’Italia guardano quindi all’estero, mettendo al centro il ruolo dei tifosi: l’obiettivo è continuare ad ampliare l’audience globale, per valorizzare ulteriormente il brand e offrire ai partner nuove occasioni di visibilità. Per questa ragione, nello scorso mese di giugno, è stato lanciato il nuovo sito e app. I supporter bianconeri, grazie ad un rapido e semplice processo di registrazione, possono accedere, in maniera agevole e personalizzata, ai touch-point della piattaforma: in questo modo hanno la possibilità di usufruire di tutti i contenuti (i video poi avranno un peso strategico in termini di “fan engagement”). Nel frattempo, la Juventus sta lavorando per implementare anche le piattaforme di membership e ticketing. 

I numeri dei social media infine sono in forte crescita. La Juventus può vantare più di 42,54 milioni di fan su Facebook, 8,3 milioni di follower su Twitter e 42,9 su Instagram. Nel mese di luglio poi è sbarcata su Tik Tok (il social media più visitato e utilizzato dai giovani under18) intercettando 1,5 milioni di “seguaci” (per un totale di 7,8 milioni di “mi piace”).

La sommatoria di questi numeri potrà ricevere una ulteriore accelerazione, soprattutto se abbinata alla penetrazione social di Cristiano Ronaldo, che, solo su Facebook, vale più di 123,15 milioni di fan, senza considerare i 238 milioni di follower su Instagram.

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Redazione

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