Punto e a Capo

La fine del “Made in Italy”

Potevamo aspettarci di tutto, ma non che in occasione delle prossime Olimpiadi di Pechino2008, i nostri atleti rischino di indossare abbigliamento tecnico fornito da un’azienda cinese.


 


Incredibile ma vero. Secondo quanto hanno riportato alcuni media in questi giorni infatti, la delegazione italiana in visita a Pechino avrebbe ricevuto un’offerta di sponsorizzazione da parte della società di abbigliamento sportivo Li Ning, famosa nel mondo per avere tra i suoi testimonial e partner, sia atleti di spessore internazionale che la NBA americana e il circuito di tennis ATP.


 


Che brutta fine per il “Made in Italy”. Vi immaginate durante lo spettacolare evento di apertura dei giochi e durante le premiazioni, vedere i nostri atleti indossare indumenti cinesi? Una brutta sorpresa per tutte le “maison” di moda italiane che rischiano inoltre di perdere un’occasione unica, quella dell’espansione sul mercato asiatico, o almeno di quella parte ricca della Cina.


 


Ma i nostri industriali e politici che pochi giorni fa erano in visita in pompa magna a Pechino si rendono conto del paradosso che sembra ventilarsi per la nostra spedizione olimpica. Complimenti a loro dunque. Se questo è il sistema di portare in auge il “made in italy” cambino mestiere e subito.

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Marcel Vulpis

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