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Internet: Butti (FdI), stop immigrazione contenuti piratati di eventi sportivi live

Pronta proposta di legge contro ‘fenomeno monstre’ Iptv illegali (fonte: Ansa).

“Bloccare l’immigrazione digitale dei contenuti piratati”. E’ l’obiettivo della proposta di legge contro le iptv illegali d’iniziativa di Alessio Butti di Fratelli d’Italia, appoggiata da tutto il gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Norme che vogliono contrastare un fenomeno dal quale è colpito in particolare lo sport (il calcio in primis), “diventato monstre“, ha ricordato Marcel Vulpis, direttore agenzia Sporteconomomy.it, con “4,6 milioni di persone che guardano illegalmente eventi sportivi live, per circa 21 milioni di atti di pirateria l’anno (dati FAPAV). L’arrivo del nuovo AD della Lega calcio serie A Luigi De Siervo mi conforta per la sensibilità che ha questo top manager sul tema”. “Abbiamo lavorato alla proposta per mesi” e “ci possono essere tutte le condizioni per arrivare abbastanza rapidamente a una decisione congiunta a livello politico. Non vediamo perche’ la Lega dovrebbe opporsi a quello che abbiamo definito il blocco dell’immigrazione dei contenuti piratati e anche con la sinistra negli anni scorsi su questi temi abbiamo sempre trovato una comunione d’intenti – spiega Butti in conferenza stampa con i compagni di partito Carlo Fidanza (commissione Trasporti, Poste e telecomunicazioni) e Federico Mollicone (capogruppo in commissione Cultura, scienza e istruzione).

L’on. Alessio Butti oggi alla Camera al termine della conferenza stampa di presentazione del disegno di legge contro la pirateria audiovisiva

Speriamo anche che nel M5S mostrino in po’ più di coraggio su questi argomenti, sui quali trovo a volte un po’ di confusione”. Per Butti “è una sciocchezza colossale mettere bandierine su questi temi, e’ il sistema Paese che deve crescere”. Anche perche’ “già la banda larga ha ampliato il fenomeno, non oso pensare cosa succedera’ con il 5G. La pirateria colpisce gli organi dello sport, il diritto d’autore, i broadcaster che pagano fior di diritti, ma anche i cittadini che pagano legalmente i contenuti sportivi”. Per la proposta di legge si è guardato a sistemi stranieri come il britannico Live blocking order (che ha fra i punti chiave la compilazione, da parte dei titolari di diritti, di una lista motivata di indirizzi ip di alcuni server che presentino un volume e traffico dati sospetto), rimodulandolo per la realtà italiana.

“Con l’approvazione di questa legge si daranno piu’ poteri all’Agcom”. L’idea di base e’ “chiudere il ‘rubinetto’ dei contenuti prima delle dirette e riaprirlo subito dopo, attraverso una task force composta da Agcom, Isp, titolari dei diritti” dice. Come scritto nella proposta di legge “si vuole risalire e intervenire sulla fonte dell’illecito, sugli streaming server: infatti tutti i meccanismi di interfaccia degli utenti (che fanno uso di applicazioni, siti internet, decoder) sono resi inutilizzabili”. E visto che è impossibile intervenire all’estero dove i server hanno quasi sempre sede, occorre intervenire sugli internet service provider che “devono eseguire, senza alcuna contestazione di sorta, i provvedimenti di blocco di accesso che ricevono dalle autorita’ competenti”. Per chi non dia corso ai provvedimenti di blocco sono previste sanzioni molto pesanti, sia penali che amministrative e vengono colpiti anche gli utenti consumatori come gia’ stabilito da una sentenza della Corte di Cassazione: rischiano una pena di 4 mesi di carcere e 2mila euro di multa.

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Redazione

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