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Il Sudafrica strizza l’occhio al Six Nations dal 2026. L’indiscrezione arriva dal “Daily Mail”

(di Emanuele de Laugier) – La nazionale sudafricana di rugby ha confermato che parteciperà al Rugby Championship dell’emisfero meridionale fino al 2025, un impegno più breve rispetto a quello che aveva affermato nel novembre 2020 la South African Rugby Union (SARU), quando disse che avrebbe partecipato al torneo fino al 2030. L’annuncio è stato confermato da Sanzaar, l’organizzatore del torneo internazionale di rugby.

Tuttavia, questa dichiarazione va ad avvalorare l’indiscrezione del quotidiano britannico “Daily Mail”, che riporta che la SARU avrebbe l’intenzione di unirsi al torneo del Sei Nazioni a partire dal 2026, andando a sostituire l’Italia.

Dopo la conferma che gli Springboks parteciperanno al Rugby Championship fino al 2025, Brendan Morris, amministratore delegato di Sanzaar, ha dichiarato al portale Stuff: “Il Sud Africa ci ha avvisato che stava esplorando varie opzioni. Abbiamo una serie di accordi di trasmissione internazionali e locali che sono stati estesi fino al 2025 e non c’è mai stato motivo di allarmarsi sul fatto che non avremmo adempiuto a tali obblighi (questi comprendono anche la partecipazione della nazionale sudafricana). Stiamo uscendo dai peggiori tre anni di impatto finanziario a memoria d’uomo. Ognuno deve fare le proprie considerazioni per esplorare in quali competizioni essere coinvolto, così come ciascuno deve guardare quali situazioni offrono le migliori opportunità dal punto di vista commerciale. Il Sei Nazioni, il Rugby Championship, il mondo del rugby, così come le persone di tutti i ceti sociali stanno esplorando in modo accurato i loro modelli di business in questo momento”.

Proprio per avere “significativi guadagni commerciali”, sempre secondo il “Daily Mail”, CVC, società finanziaria britannica che nel marzo 2021 ha acquisito il 14,3% delle quote del torneo del Sei Nazioni per 365 milioni di sterline, sta agendo come “forza trainante” dietro le quinte nel promuovere i colloqui con la SARU. Infatti, secondo quanto riferito, CVC crede che tali guadagni possano essere solo raggiunti con un’importante revisione del torneo.
Quest’opportunità potrebbe avvenire sostituendo la nazionale italiana di rugby, la più debole sia da un punto di vista sportivo che da uno economico tra le squadre del Sei Nazioni, con una delle più forti al mondo in entrambi i campi, ovvero quella sudafricana.

Parlando dell’argomento ad ottobre, Ben Morel, amministratore delegato del Sei Nazioni, ha dichiarato: “Il Sei Nazioni ha aggiunto e ridotto il numero dei team pochissime volte nei suoi 140 anni di storia, quindi è qualcosa che saremmo molto cauti nel fare. Siamo abbastanza contenti di quello che abbiamo, ma siamo abbastanza sicuri che potrebbe essere migliorato”.

L’ultima modifica al numero di partecipanti del più importante torneo internazionale di rugby dell’emisfero settentrionale è avvenuta nel 2000, quando l’Italia è entrata a far parte delle squadre del Sei Nazioni, che precedentemente erano solo 5 e il torneo era chiamato Cinque Nazioni.
Se il Sud Africa dovesse essere incluso tra le partecipanti del Sei Nazioni, gli Springboks andrebbero a seguire ciò che stanno facendo i club professionistici di rugby del proprio paese, ovvero partecipare ai tornei internazionali europei, cosa che avverrà ufficialmente a partire dalla prossima stagione.

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Redazione

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