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FIGC: Tavecchio dormirà sonni tranquilli? Abodi studia la “remuntada”

Sfida all’ultimo voto (con giravolte carpiate magari proprio di quest’ultima notte) tra Carlo Tavecchio e Andrea Abodi (rispettivamente presidente uscente FIGC e Lega B) domani a Roma presso l’Hilton airport hotel di Fiumicino, dove si terrà l’assemblea elettiva, che, porterà, presumibilmente, nel pomeriggio, al nome del prossimo presidente della Federcalcio (in sella per il quadriennio olimpico 2017-2020). All’assemblea saranno presenti per un saluto il presidente del CONI, Giovanni Malagò, accompagnato dal segretario generale Roberto Fabbricini.

Una immagine della firma dell’accordo tra Battista (Eurovita assicurazioni) e Tavecchio (FIGC)

Si partirà domani mattina (verso le 11.30) con gli interventi dei due candidati, dove è molto atteso l’intervento di Abodi, che punta, a livello emozionale, a scuotere le coscienze dei 279 delegati di società professionistiche (A,B e Lega Pro), dilettanti (LND), calciatori (AIC), tecnici (Aiac) e arbitri (AIA).

Andrea Abodi, ex presidente Lega B

In totale sette diverse componenti con sette diversi pesi: la serie A contribuisce nella misura del 12%, la B per il 5%, la Lega Pro per il 17%. Molto forte è il contributo della LND nella misura del 34%, talmente forte da pareggiare le prime tre componenti anche sommate insieme. Chi governa questa Lega ha di fatto la “golden share” della FIGC.

Una immagine del neo presidente della LND, Cosimo Sibilia

Nelle ultime settimane è stato eletto Cosimo Sibilia (nella foto), ex commissario straordinario presso la delegazione campana della LND (ma anche senatore di Forza Italia in questa XVII legislatura). I 52 delegati dell’AIC pesano per il 20%, gli allenatori (Aiac) per il 10% e gli arbitri (AIA) per il 2%.
Ma vediamo nello specifico le forze in campo a poche ore dal voto: sulla “carta” Tavecchio ha ricevuto rassicurazioni dal suo mondo (la LND), dall’Aiac di Renzo Ulivieri, e da almeno l’8% della serie A, che lo confermerebbe numero uno della Federcalcio. Si muoverebbe quindi da una base di partenza del 52% cui bisogna aggiungere un altro 3-4% che potrebbe arrivare tra voti “disuniti” presenti in Lega Pro e serie B, dove Claudio Lotito ha ancora un peso molto forte.

Una immagine di Claudio Lotito durante il Tg di Rai Sport

Complessivamente quindi starebbe in area 55%, mentre Abodi non riuscirebbe a superare il 45%.

Nonostante ciò tutto può cambiare perché entrambi i contendenti stanno cercando di rosicchiare reciprocamente quote percentuali l’uno all’altro e proprio il “bacino” della Lega Nazionale Dilettanti potrebbe riservare il maggior numero di sorprese. Se soltanto il 5% dei dilettanti infatti si spostasse domani nel segreto dell’urna su Abodi già la partita sarebbe pari e la vittoria avverrebbe nell’ordine di pochissimi voti a favore o dell’uno o dell’altro (con il 2% degli arbitri a pesare sulla vittoria finale di uno dei due contendenti).

Tavecchio ritiene di essere stabilmente in vantaggio, Abodi continua a manifestare una incredibile sicurezza che può far pensare a qualche ribaltone nell’urna. Ribaltone che potrebbe avvenire subito come strategia per impattare sugli indecisi o nelle elezioni successive, rosicchiando di votazione in votazione percentuali al presidente Tavecchio.
Certamente la LND, dove Tavecchio è uscito da un paio d’anni e dove Sibilia non è arrivato all’unanimità per l’intero “amore” del suo movimento, può diventare il terreno di scontro per conquistare l’ambita carica federale.

Sotto il profilo operativo nella prima votazione per essere eletti ci sarà bisogno dei 3/4, nella seconda dei 2/3 e solo a partire dalla terza sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti presenti.

Senad Lulic, Alessandro Murgio, Claudio Lotito03-08-2016 Roma#11siamounasquadra i calciatori della Lazio a sorpresa a casa dei primi 11 abbonati.Presentano la maglia Away 2016-2017@ Marco Rosi / Fotonotizia

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