Al centro dell’apparato produttivo
della Regione Lazio e del territorio di Latina c’è da diversi anni l’Economia
del Mare, in grado di coinvolgere intere filiere insistenti in settori diversi
e poste in ambiti territoriali più vasti dei confini regionali. Questo aspetto
è il leit motiv della 4° edizione
della manifestazione, in programma fino a domenica 17 aprile a Gaeta, che ha
già consolidato i numeri registrati lo scorso anno con oltre 240 espositori tra
imprese del comparto nautico, aziende dell’enogastronomia e dell’artigianato
artistico, oltre a una nuova area, il Villaggio Emissioni Zero, interamente
dedicata all’ecosostenibilità e alla blue economy, tra i temi portanti di una
rassegna che si attesta sempre di più come evento di riferimento nel panorama
italiano e mediterraneo.

“La Regione Lazio e
tutti i suoi assessorati sono in prima linea nel sostenere il settore
dell’economia del mare che costituisce, per la Regione, una straordinaria
potenzialità per rilanciare il nostro sistema economico e attestarci tra le
prime regioni italiane” – ha affermato il Presidente Polverini, che ha promesso
di tornare a Gaeta sabato prossimo in occasione dell’edizione straordinaria
della Regata storica delle Antiche Repubbliche Marinare, uno degli eventi più
attesi di questa edizione.

“La Regione Lazio”
ha sottolineato il Presidente della Camera di Commercio di Latina e
Vicepresidente Unioncamere Lazio Vincenzo Zottola “quest’anno ha deciso di
sostenere con forza la nostra manifestazione, dimostrando di aver colto
l’importanza di questa sfida comune lanciata a tutto il Mediterraneo. Lo Yacht
Med Festival vuole mettere insieme settori di punta dell’economia regionale,
quali nautica, turismo balneare, portualità commerciale e turistica, pesca,
artigianato, agricoltura e produzioni tipiche, trasporti, servizi, logistica,
ambiente e cultura. A tutto questo si lega anche un altro tema fondamentale che
unisce la formazione e l’occupazione, intorno al quale stiamo costruendo
partnership istituzionali volte alla valorizzazione della cultura del mare e
alla riqualificazione dei suoi mestieri”.

Yacht Med Festival propone, quindi, una
formula multidisciplinare corredata da numerosi eventi d’intrattenimento e di
animazione per il grande pubblico tra mostre, concerti e spettacoli che
vedranno alternarsi sul palco artisti del calibro di Lucio Dalla.

Per gli appassionati di barche e di
yacht, oltre 120 imbarcazioni da provare nelle splendide acque del Golfo di
Gaeta, e tante attrazioni rievocative delle tradizioni marinare del nostro
Paese, dalla mostra delle arti e degli antichi mestieri del mare alla visita
nel veliero “La Signora
del vento”.

Ricco anche il programma di momenti
convegnistici. Dopo il taglio del nastro del Presidente Polverini, nel
pomeriggio si è svolto un interessante seminario sul tema “I Processi costieri:
la difesa e la gestione dei litorali”. Un momento di
riflessione incentrato sul ‘fenomeno naturale’ dell’erosione e delle
problematiche a essa legate, come l’arretramento o l’avanzamento della linea di
costa e gli interventi dell’uomo per tamponare, non sempre positivi e
definitivi. Nell’ambito del convegno, a cui ha partecipato tra gli altri
l’ingegner Massimo Sessa, Presidente della Terza Sezione del Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici “è stato presentato il primo esempio di gestione
pubblico-privato della costa, da parte del Governo Britannico, attraverso la Environmental Agency,
per migliorie dei lavori di difesa costiera e la loro manutenzione.

Importanti
appuntamenti di domani:

9.30 – Convegno “Una Blue Economy per il Mediterraneo”– Palazzo De Vio

13.00 – Conclusione del Raid “Mille Miglia – Pergamena
della Pace” – Molo Santa Maria

Si è svolta questa mattina, nel Palazzo
Cardinal De Vio a Gaeta, la cerimonia di inaugurazione ufficiale dello Yacht
Med Festival 2011, alla presenza del Presidente della Regione Lazio Renata
Polverini, del Presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola,
del Sindaco di Gaeta Antonio Raimondi, dell’Assessore allo Sviluppo economico
della Provincia di Latina, Silvio D’Arco e di Mons. Giuseppe Sparagna.