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ESCLUSIVA – Sporteconomy.it intervista Virginia Filippi (Dir.Gen. FIGC)

1fotoprimopianolarge.jpgSale la febbre da Europeo in casa Figc. L’Italia tra poco meno di 36 ore saprà se la candidatura per “EURO2012” è stata accettata, oppure se il massimo organismo di governo del calcio continentale ha preferito optare sui binomi dell’Est: Ungheria-Croazia o Polonia-Ucraina.


“Sporteconomy.it” ha incontrato di recente Virginia Filippi, d.g. della Figc, che ha raccontato il suo “sentiment” sulla candidatura azzurra: “Un nostro punto di forza sono le infrastrutture sportive, rispetto ad altri paesi meno evoluti da un punto di vista calcistico; così come abbiamo saputo trasformare un punto di debolezza (l’assenza di un presidente federale) in uno di forza, nominandone il numero uno in tempi record (Luigi Abete, nda). C’è da capire se l’Uefa preferirà puntare sulla sicurezza e tranquillità del progetto italiano, piuttosto che sulla novità dei Paesi dell’Est, che sono sicuramente mercati emergenti e interessanti per lo sviluppo del brand Uefa in Europa”.


Sul fronte degli stadi di Euro2012 la Filippi ha ribadito che solo tre impianti sugli otto previsti saranno nuovi, ma anche nei restanti cinque impianti verrà garantita la completa “polinfunzionalità”. Sembra di capire, quindi, che anche alla fine dell’evento continentale non si avrà nuovamente degli impianti di calcio di ultima generazione, in linea con il modello britannico, spagnolo o tedesco. Il rischio di un’Italia ’90 a metà rimane pertanto molto forte.

Sporteconomy.it ha intervistato Virginia Filippi, dir.gen. della Figc, che ha raccontato la propria posizione riguardo alla candidatura italiana e i punti di forza/debolezza. Interessante anche la riflessione sugli stadi di un Euro2012 gestito dall’Italia.

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Marcel Vulpis

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